Domenica 21 Dicembre 2025 | 14:19

Bari, il comitato referendario «Giusto dire no»: con la riforma Nordio i cittadini meno tutelati VIDEO

Bari, il comitato referendario «Giusto dire no»: con la riforma Nordio i cittadini meno tutelati VIDEO

 
redazione online (video fasano)

Reporter:

redazione online (video fasano)

Il procuratore Roberto Rossi al volantinaggio del comitato stamattina davanti al teatro Petruzzelli: la distribuzione di volantini informativi con «10 buone ragioni» per dire no alla riforma della Giustizia

Domenica 21 Dicembre 2025, 12:44

14:16

«I cittadini saranno meno tutelati di fronte alle "angherie del potere" nel momento in cui la magistratura diventa più debole. Per questo i cittadini devono dire no». Lo ha detto Roberto Rossi, procuratore della Repubblica di Bari, che questa mattina ha partecipato alla iniziativa del comitato referendario di Bari 'Giusto dire No' organizzata davanti al teatro Petruzzelli, con la distribuzione di volantini informativi con «10 buone ragioni» per dire no alla riforma della Giustizia. «Noi riteniamo che sia giusto dire no, - ha detto il procuratore Rossi - perché in realtà non è una riforma sulla separazione delle carriere ma, come ha detto lo stesso ministro Nordio in una intervista, serve per ridurre il potere della magistratura e aumentare il potere della politica».
«Cerchiamo di spiegare ai cittadini quali sono i pericoli della riforma Nordio - ha aggiunto Antonella Cafagna, presidente della giunta distrettuale dell’Anm di Bari - I pericoli riguardano l’architettura costituzionale. Pensiamo che questa riforma potrà indebolire la magistratura e la potrà esporre al pericolo di interferenze derivanti dal potere politico».
Per il presidente del comitato 'Giusto dire Nò, l’avvocato e docente universitario Giuseppe Trisorio Liuzzi, «il sorteggio è antidemocratico. La volontà - ha detto - è quella di togliere rappresentatività all’organo. Il problema delle correnti - ha aggiunto - è un falso problema. Sicuramente ci sono stati aspetti negativi legati al correntismo ma non è questo il modo di risolverli. L’attacco alla magistratura è evidente. Il vero problema sono i tempi della giustizia, che questa riforma non tocca».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)