Sabato 06 Settembre 2025 | 18:40

«Stia zitta», «Nervosa, è nel suo periodo», caos in consiglio comunale ad Acquaviva. Pietroforte: «Io messa a tacere con frasi violente»

 
Redazione online

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La vicenda raccontata dalla consigliera sui social: «Tanti i messaggi di solidarietà, non consentite a nessuno di mettervi il bavaglio»

Lunedì 14 Aprile 2025, 10:59

ACQUAVIVA DELLE FONTI - “Stia zitta!”. Queste le parole rivolte alla consigliera Francesca Pietroforte qualche giorno fa durante il Consiglio Comunale ad Acquaviva delle Fonti (Ba). Non solo: a microfoni spenti, il presidente sostiene che sia "troppo nervosa, è nel suo periodo", riferendosi al ciclo mestruale. Ecco come la consigliera ha raccontato la vicenda sui suoi social: «Non mi sono meravigliata quando il Presidente ha cercato di mettermi a tacere con queste parole, perché si tratta solo dell'ennesima mancanza di rispetto: si offende, si insulta, si attaccano l’uomo o la donna che si hanno di fronte. Mi sono meravigliata delle tante telefonate e dei messaggi di solidarietà ricevuti oggi da chi si preoccupava e si indignava, non me lo aspettavo e vi ringrazio sia per la premura avuta nei miei confronti sia per avermi portato a riflettere. Fosse stato per me, avrei lasciato cadere nel vuoto questo episodio, un po’ per non dare soddisfazione a chi non rispetta le istituzioni, un po’ perché certe espressioni qualificano chi le pronuncia.
Invece mi sono detta che quando si riveste un ruolo politico si ha il dovere di stigmatizzare. Già l’ho fatto con forza in consiglio comunale, ma non basta e vorrei lanciare un messaggio valido sempre non solo in questa occasione.
Dietro la violenza di certe frasi si cela la consapevolezza della propria debolezza, dietro la protervia si nasconde la propria insicurezza. Proprio per questo non consentite a nessuno di mettervi il bavaglio, di impedirvi di esprimere le vostre idee. Ciascuno di noi è libero di dire e scrivere quello che vuole - sempre in maniera rispettosa degli altri - senza che gli venga chiesto di cancellare i post, di non disturbare, di non fare foto con qualcuno, di togliere i like. Non possiamo farci sopraffare dalla incapacità cafona di chi non accetta le critiche e attacca per difendersi. Facciamolo anche per chi è più fragile, per le donne e per gli uomini che credono sia meglio non reagire, che stare zitti e sopportare attacchi maleducati, insulti inappropriati, violenze verbali, dalle più piccole alle più grandi, sia l’unica strada possibile».
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