BARI - È stato inaugurato questa mattina, 1 marzo, il Museo del faro e della radio nel faro di San Cataldo, a Bari, uno dei tre fari e tre torri costiere recuperati e messi in rete in chiave culturale dalla Regione Puglia. Hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco Vito Leccese.
Il faro San Cataldo, tuttora in esercizio, è il terzo più alto di Italia, fondamentale per l’apertura degli scambi con l’Oriente e teatro del primo esperimento di trasmissione radio di Guglielmo Marconi, fra Bari e la costa del Montenegro (3 agosto 1904). Di qui la scelta di allestire un’esposizione contestualizzata nel sito: il visitatore è accolto da un video-racconto dei fari e delle torri di Puglia; una sala è dedicata alla storia della radio, un locale contiene reperti storici sui collegamenti radio via etere e un altro è dedicato alla prima trasmissione radio, con un focus sulla figura di Guglielmo Marconi. Le radio in esposizione provengono dalle collezioni di Alberto Chiantera e dell’Associazione Italiana Radioamatori - sezione di Bari.
Nel corso dell’evento, sono state connesse via radio altre stazioni di fari e torri costiere pugliesi, in particolare i fari di Molfetta, Torre Canne, Taranto e Lecce e il faro borbonico nel porto di Bari. Sempre a cura dell’Associazione Radioamatori Italiani sezione di Bari, vi è stata la connessione con la stazione marconiana della Fondazione Marconi.
Il Museo del faro e della radio è gestito, in convenzione con il Comune di Bari, dall’associazione Vedetta sul Mediterraneo, presieduta da Nicolò Carnimeo, docente dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e scrittore, in collaborazione con l’associazione Mar di Levante e l’Associazione Radioamatori Italiani - ARI sezione di Bari; direttrice onoraria la giornalista e scrittrice Enrica Simonetti.