Il caso
Altamura, le puntava pistola alla tempia per costringerla a prostituirsi: arrestato 31enne albanese
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L'uomo voleva anche uccidere un altro giovane che aveva dato ospitalità alla ragazza quando aveva deciso di ribellarsi
La Guardia di Finanza di Altamura (Ba) ha eseguito un fermo di indiziato dei delitti di riduzione o mantenimento in schiavitù, diretto allo sfruttamento della prostituzione, detenzione illegale di arma comune da sparo e ricettazione, nei confronti di un trentunenne di origine albanese e residente nel comune barese.
Tutto è partito dalla denuncia di una 26enne della stessa nazionalità del fermato, che dal 2016 si prostituiva sotto la sua protezione, costretta con violenza e minacce. La giovane già in passato si era prostituita, 'protetta' da altri albanesi, e non aveva un alloggio. L'ha costretta all'attività illecita nel Barese, nel Tarantino, ma anche a Parma, in Veneto e perfino in Spagna, picchiandola e in alcune occasioni puntandole una pistola alla tempia.
I proventi, fino a 400 euro al giorno, finivano nelle tasche dell'indagato, finché nel dicembre 2019 la giovane non ha deciso di rivolgersi alla Guardia di Finanza. Da quel giorno però l'uomo ha cominciato a tormentarla, a controllarla ossessivamente, a seguirla - anche facendosi aiutare da due altamurani, uno indagato per calunnia - ed è arrivato anche a picchiare un altro giovane albanese che aveva offerto ospitalità alla sfortunata. L'indagato ha addirittura sparato colpi di pistola contro la porta di quest'abitazione, a scopo intimidatorio, e lo scorso giugno aveva colpito con un martello l'altro albanese.
Dovrà rispondere anche di minaccia aggravata, porto di armi od oggetti atti ad offendere, violazione di domicilio tentata, lesione personale e calunnia. Aveva intenzione di uccidere il giovane che aveva dato una casa alla prostituta, scappando poi all'estero, e di procurarsi nitrato d'ammonio, con cui si producono esplosivi. L'uomo si trova in carcere.