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Bari, sembra birra ma non è: il birrificio produce «in bottiglia» sanificante per la città

 
Graziana Capurso

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Graziana Capurso

L'idea di Paola Sorrentino e Mimmo Loiacono di intraprendere un percorso temporaneo di riconversione della produzione da “birra artigianale” a “disinfettante mani” che sarà interamente devoluto al Comune di Bari

Mercoledì 22 Aprile 2020, 16:09

23 Aprile 2020, 14:41

BARI - Dalla birra al disinfettante per mani: così questo birrificio barese si è riconvertito durante l'emergenza Covid 19. Un'idea originale soprattutto perché il contenitore che ospita il sanificante è una bottiglia. Attenti a non bere, però. L'iniziativa è partita dal Birrificio Bari (con sede nel Padiglione 126 della Fiera del Levante) dove domani si terrà la consegna gratuita della prima produzione del disinfettante per mani realizzata dal medesimo birrificio in favore del Comune di Bari, a supporto delle attività istituzionali di contrasto alla diffusione del virus Covid 19. Come mostrano le immagini, in esclusiva per la Gazzetta del Mezzogiorno, l'azienda è pronta ad imbottigliare il famoso "oro trasparente" tanto ricercato in questo periodo. Abbiamo chiesto direttamente a Paola, birraia di professione, lumi sul perché di questa scelta.

 

L’emergenza Covid 19 ha messo in ginocchio l’economia. Eppure voi vi siete reinventati. Come è nata l’idea?
Hai ragione questa emergenza ha azzerato i fatturati di tutti noi imprenditori con gravi danni all'economia, ma come imprenditori abbiamo l'obbligo di pensare a dalle soluzioni anche temporanee. Avevo già prodotto un sanificante per la classe di mia figlia, che avevo dato pochi giorni prima della chiusura delle scuole alle maestre, li però mi ero concentrata su un sanificante per le superfici. Quando è esplosa l'emergenza ci è sembrato doveroso mettere a disposizione le mie competenze e l'azienda per gli altri.

Che tipo di disinfettante avete creato?
In questo caso ci è sembrato più utile produrre un sanificante per mani in modo che potesse servire a più persone possibili. È un disinfettante a base alcolica secondo la ricetta dell’Oms.

Sembra birra ma non è. Perché mettere il sanificante nelle bottiglie?
Per due motivi: il primo perché non è facile trovare dispenser in questo periodo ed il secondo perché abbiamo comunque deciso di usare quello che avevamo in casa, quindi tappi e bottiglie.

Come state gestendo la produzione? Quante persone lavorano con voi? Immagino che lo smartworking non sia contemplato..
Al momento la produzione è ridotta perché c'è anche la difficoltà di reperire le materie prime, cioè alcol, glicerolo e acqua ossigenata che hanno anche dei costi assurdi per cui finché resta questa difficoltà di reperimento me ne posso occupare anche da sola. Per l'imbottigliamento invece mi da una mano mio marito, Mimmo Loiacono.

Come intendete mettere in commercio il sanificante? Quanto ne state producendo?
Al momento non è in vendita, ma data l'emergenza e le piccole quantità (circa 100L) che di volta in volta produciamo, preferiamo donarlo completamente. Non so se lo metteremo mai in vendita... Da un lato mi auguro di no perché vuol dire che non serve più.

Siete un’azienda 100% barese e con il Comune avete una sorta di sinergia, tanto da donare la prima slot di disinfettante all’amministrazione. Vi sentite di consigliare ad altri di seguire le vostre orme contemplando l’ipotesi di “convertire” la propria attività per l’emergenza sanitaria?
Assolutamente si. Vogliamo cercare di donare le prime produzioni e magari successivamente tenere i prezzi estremamente bassi dato che, per esempio nel mio caso, non è il nostro core business. Per quanto riguarda il comune di Bari è risaputa la nostra vicinanza a questa amministrazione. Non è solo una vicinanza politica perché da imprenditori siamo abituati a vedere cambiare la politica da sempre, ma secondo noi questa amministrazione lavora concretamente per il bene della sua città, della nostra città.

In futuro continuerete a produrre birra o è un cambio definitivo il vostro?
La produzione di birra è solo momentaneamente interrotta anche se il nostro servizio di Delivery regionale e le nostre spedizioni nazionali sono garantite. E devo dire che molti pugliesi e italiani in genere ci stanno scegliendo. Come imprenditrice, biologa e donna, mi metto sempre in gioco ma resto una birraia e sono innamorata del mio lavoro. Quindi assolutamente, ho già programmato le nuove produzioni per maggio, giugno e luglio e molti lidi si stanno organizzando richiedendo le nostre birre. Quindi mi auguro che tutto questo finisca al più presto.

LE PAROLE DI DECARO - “In questo momento di grande difficoltà per tutti anche il dono che hanno voluto farci gli amici del Birrificio Bari è ancora più importante – spiega il sindaco Decaro -. Perché non solo si tratta di un prodotto che servirà all’amministrazione per tutelare la sicurezza dei suoi dipendenti e dei luoghi di lavoro, ma è anche il simbolo di come ci si può essere parte di una comunità mettendo a disposizione la propria professionalità”.

“Siamo orgogliosi di questa azienda che nonostante la crisi ha avuto il coraggio di reinventarsi, di riconvertire il proprio sistema produttivo e di mettersi al servizio della città con un prodotto in questo momento indispensabile per la tutela della salute e la prevenzione del contagio – spiega l’assessora Palone -. Credo che Il birrificio Bari, alla pari di tante altre attività commerciali stia dimostrando di essere portatrice sana di quello spirito imprenditoriale e levantino tipico di tanti imprenditori della nostra città che noi ci impegneremo a sostenere e ad aiutare in tutti i modi possibili nel rispetto delle nostre competenze”.

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