Milano, 25 set. (Adnkronos) - “Essere parte del progetto #Rigeneraboschi ci ha permesso di osservare la differenza tra il bosco gestito e quello abbandonato o in libera evoluzione. Quando un grande player come Sorgenia entra nel mondo delle foreste attraverso la ricerca è un chiaro segnale dell'interesse a comunicare alla società civile il valore che hanno”. Sono le parole di Antonio Brunori, segretario generale Pefc Italia, all’incontro ‘#RigeneraBoschi: i primi risultati scientifici. I dati dei tree-talkers sul patrimonio forestale del nostro Paese a un anno dalla partenza del progetto’, tenutosi a Milano e promosso da Sorgenia.
Avviato dall’azienda in partnership con l’università degli studi di Milano, il progetto monitora lo stato di salute di 5 boschi italiani raccogliendo dati attraverso i tree-talkers, dispositivi con tecnologia Internet of Things (IoT). L’analisi ha restituito un confronto sulla parte del bosco in cui c’è stata attività di cura e di gestione e la parte lasciata senza questa attività. Un progetto che ha permesso a Pefc di “identificare aree con una caratteristica di multifunzionalità, che comprende difesa della biodiversità, funzione turistica, assetto climatico, produzione di legname, eccetera”, riprende il segretario generale.
“Dare alla scienza una panoramica che andasse dal bosco artificiale a quello abbandonato naturaliforme, da quello di pianura a quello di montagna, da quello gestito intensamente a quello più leggero - spiega Brunori - ha permesso a noi di Pefc, che siamo rappresentanti dei gestori forestali, di avere delle informazioni non solo su quando e quanto una foresta cresce, ma soprattutto su quella che è la sua tendenza. Essere parte di questa partnership ci fa pensare che riusciremo a comunicare con gli italiani sull'importanza del nostro patrimonio. Dobbiamo promuovere un tipo di attenzione al bosco che ci dia dei benefici e attraverso le certificazioni - conclude - creare un equilibrio tra la presenza dell'uomo e la presenza dei boschi”.