In televisione
Pier Paolo Pasolini ed i suoi molteplici linguaggi nel cinema
Ne parlano Paolo Mieli e il professor Lucio Villari a Passato e Presente, in onda oggi alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia
Grande sperimentatore di linguaggi, Pier Paolo Pasolini è stato innanzitutto un intellettuale capace di attraversare quasi tutti i generi e le forme espressive. Ne parlano Paolo Mieli e il professor Lucio Villari a Passato e Presente, in onda oggi alle 13.15 su Rai 3 e alle 20.30 su Rai Storia. Quando nel 1950 Pasolini si trasferisce a Roma, ha modo di conoscere i ragazzi che vivono nelle borgate, la loro allegria, la loro vitalità. È questo il mondo che descriverà nei suoi primi romanzi. A partire dal 1960, poi, scopre nel cinema un mezzo espressivo che si rivela adatto alle sue ricerche stilistiche e al suo bisogno di immediata comunicazione visiva, e debutta con Accattone nel 1961, che può essere considerato la trasposizione cinematografica dei suoi precedenti lavori letterari. È un’opera filmica nella quale insegue la sua idea di narrazione epica e tragica.
Ma Pasolini non è solo letteratura e cinema. Nella sua incessante e febbrile produzione abbraccia teatro, pittura, musica. Nel 1975 lavora al film Salò o le 120 giornate di Sodoma. È un film estremo, l’ultimo feroce attacco alla sempre più opprimente società dei consumi. L’idea di base trae ispirazione dal libro del marchese Donatien Alphonse François de Sade Le 120 giornate di Sodoma. Il film inoltre presenta riferimenti incrociati con l’extratesto dell’Inferno di Dante, presenti anche nello stesso de Sade.
Purtroppo Pier Paolo Pasolini non farà in tempo a vederlo uscire nelle sale cinematografiche perché la notte del 2 novembre 1975, nei pressi di Fiumicino (Roma), verrà assassinato.