Tour del Gusto

La storia di Ivan lo chef che da Otranto in Africa insegna a cucinare

Barbara Politi

Ivan Tronci, classe ‘86, è partito da Otranto sedici anni fa, toccando nel corso della sua carriera ben ventinove stati e diverse cucine stellate

Per tutti è lo “chef giramondo” ed è sufficiente fare la conta dei Paesi in cui ha lavorato per incoronarlo come tale: Ivan Tronci, classe ‘86, è partito da Otranto sedici anni fa, toccando nel corso della sua carriera ben ventinove stati e diverse cucine stellate: La Pergola di Roma (3 stelle Michelin), il Vila Joya in Portogallo (2 stelle Michelin), La Petit Nice a Marsiglia (3 stelle Michelin), il ristorante Trussardi alla Scala di Milano (2 stelle Michelin). E ancora, lo chef ha brillato nell’Acquarello di Monaco di Baviera, nell’Apsleys di Londra, nella Villa de Amelia ad Alba e nel cafè Les Paillotes di Pescara.

Dopo aver maturato queste prestigiose esperienze, il giramondo salentino entra nel team stellato di Heinz Beck. Nel 2014, con l’apertura del “Social by Heinz Beck” all’interno del Waldorf Astoria di Dubai, si aggiudica il premio di “Ristorante rivelazione degli Emirati Arabi”. Nel 2015 avvia l’avventura di Gusto by Heinz Beck all’interno del Conrad Argarve e, negli anni successivi, sarà protagonista al fianco del suo maestro di alcune startup in Costa Smeralda, che gli varranno il titolo di “Chef Ambassador” l’incarico di giudice nella finale di Masterchef Portugal.

Valorizzazione della materia prima e contaminazione sono i caratteri distintivi della sua filosofia: dei viaggi, lo chef ha fatto uno stile di vita e di cucina. Tecniche di cottura e culture gastronomiche, suggestione di ogni parte del mondo, si fondono, sempre legate alle radici pugliesi. L’ultima tappa in ordine di tempo, collocata sull’isola di Nosy Be, a nord-ovest del Madagascar, ha avuto per Ivan Tronci un sapore diverso: «Questa volta non si è trattato di lavorare ad una startup, ma di sposare una causa di cuore e solidarietà», ha spiegato lo chef salentino, che racconta un’esperienza totalizzante, un turbinio di emozioni e gratificazioni per l’anima.

«In ogni villaggio di quest’isola del Madagascar v’è una scuola fondata dall’associazione onlus “Tsaiky Tsara”, iniziativa umanitaria avviata nel ‘98 da Manina Consiglio per garantire ai bambini di Nosy Be un percorso di vita sereno». Le Tsaiky Tsara, infatti, sono le uniche scuole gratuite sul territorio, perciò regolamentate e autorizzate dalle autorità competenti. «Ci siamo avvicinati a due scuole di Nosy Be per donare ai più piccoli materiale scolastico, cibo e indumenti –; inoltre all’interno delle scuole ho anche cucinato per regalare un nuovo sorriso ai bambini, che sono felici, nonostante la povertà estrema». L’idea è quella di attivare dei corsi gratuiti e permanenti di cucina: «Grazie ad un accordo con Don Fernando e le suore di Nosy Be, abbiamo stabilito di tornare sull’isola per avviare questo progetto in una nuova scuola che sta sorgendo, dotata di tutto il necessario. Quei ragazzi hanno bisogno di appassionarsi e di imparare. Ho ancora vivo il ricordo delle meravigliose giornate trascorse in uno scenario fatto di lunghe lingue di sabbia bianca, del mare color verde smeraldo e sullo sfondo i tratti di barriera corallina. Il respiro di quel panorama era immenso. Ogni singolo elemento trasmette un senso di libertà, di nobiltà suprema, di coraggio e di cuore. Questa bellezza mi ha rapito, così come il sorriso dei bambini dell’isola, ai quali sento di dover dare qualcosa di concreto».

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