la città
Differenziata a Taranto, contro la sanzione di chiusura commercianti in rivolta
Castronuovo: «Siamo pronti anche a presentare ricorso al Tar»
«Prima di pensare ad un sistema di sanzioni bisogna mettere i commercianti nelle condizioni di fare bene la differenziata». Sono tutte e tre dello stesso parere le associazioni di categoria tarantine Confesercenti, Confcommercio e Casartigiani. «Per chi continuerà a non fare la raccolta differenziata si arriverà anche alla chiusura temporanea dell’attività» ha confermato l’assessore comunale alle Partecipate, Gianni Cataldino. Il «deterrente» che prevede anche l’interruzione per diversi giorni dell’attività commerciale oltre a sanzioni, che ai commercianti non va giù.
«C’è una questione giuridica – ha sottolineato Stefano Castronuovo, Segretario generale provinciale di Casartigiani – il regolamento della Polizia municipale è un atto giuridico. Il Comune non può, per questo genere di sanzione accessoria, sospendere un’attività imprenditoriale perché non fa la differenziata. Siamo pronti anche ad andare davanti al Tar. Poi c’è il confronto, prima di prendere decisioni come questa bisogna sentire le associazioni di categoria. Infine c’è la questione tecnica: tutte le imprese sono pronte a fare la differenziata, ma devono avere gli strumenti. Noi abbiamo un sistema che avevamo già denunciato come sbagliato: mancano i bidoni o sono rotti, oppure non hanno le chiavi. Come fa la Polizia locale a dimostrare che quei rifiuti sono stati conferiti dal commerciante e non da un’altra persona?».
Domanda a cui pretende risposta anche Tullio Mancino direttore di Confcommercio Taranto. «Noi – spiega – siamo sempre d’accordo affinché gli organi preposti facciano i loro controlli e che chi non rispetta le regole paghi. Per la differenziata nelle attività commerciali, abbiamo sottoscritto un accordo con Kyma Ambiente, che in questo caso riguarda il sistema della distribuzione alimentare. Ma non può essere applicata la sanzione, se prima non si mettono i commercianti nelle condizioni di poter rispettare le regole. I bidoni della differenziata sono alla mercé di tutti, non è possibile chiuderli ermeticamente e darne uso esclusivo all’attività commerciale. Chiunque passa e butta, per esempio, una bottiglia di birra all’interno del bidone dell’organico, compromette il lavoro dell’attività commerciale, che poi è soggetta alle sanzioni».
Dello stesso parere Confesercenti. «Noi commercianti – afferma Floriana De Gennaro – siamo attenti al decoro urbano, facciamo sicurezza, accendiamo le nostre vetrine, ma rischiamo di essere messi in ginocchio da decisioni come questa. Soffriamo tutti una grave crisi economica, avere dei provvedimenti di chiusura e colpire chi è più indifeso non va bene. Ci sono due pesi e due misure: sanzioni solo alle attività commerciali e non anche ai cittadini non è giusto».