IGIENE URBANA

A Taranto le strutture sanitarie e militari sono le grandi «assenti» del riciclo

FABIO VENERE

Il vicepresidente di Kyma Ambiente, Mauro De Molfetta: «La situazione che ho riscontrato al “SS. Annunziata” è vergognosa. Vi spiego perchè»

«Sinora le grandi mense pubbliche non hanno fatto la differenziata. E mi riferisco a caserme militari, ma anche ad importanti strutture sanitarie presenti nella nostra città. Ora, grazie al nostro lavoro avviato in quest’ultimo mese, stiamo progressivamente invertendo la rotta». Le parole del vicepresidente dell’ex Amiu, Mauro De Molfetta, nel giorno che segna peraltro il suo debutto assoluto davanti ai giornalisti, hanno attirato subito l’attenzione di tutti i presenti ieri al primo piano del Municipio.

Il “numero 2” di Kyma Ambiente, inizialmente, aveva premesso che «non voglio fare i nomi», poi un attimo dopo ci ha ripensato e almeno un nome l’ha fatto. «La situazione che ho riscontrato nell’ospedale di Taranto, il “SS. Annunziata”, è vergognosa. Mi spiego. I contenitori per fare la raccolta differenziata, in questi anni, erano disponibili ma evidentemente la loro collocazione in isole esterne alla struttura non ha agevolato, diciamo così, un corretto conferimento dei rifiuti. Per certi versi – ha proseguito De Molfetta – capisco che possa essere più comodo gettare tutto in grandi sacchi neri, ma questo oltre ad essere vietato dalla legge, rappresenta un comportamento che causa ancora più problemi per noi visto che, come accade in questo caso, è compiuto da un ente di grandi dimensioni in cui si consumano migliaia di pasti al giorno». Nel suo intervento, inoltre, il vicepresidente dell’ex Amiu ha dichiarato che questo fenomeno si sarebbe registrato solo a Taranto e non, invece, negli altri ospedali della provincia in cui i rifiuti verrebbero regolarmente conferiti in maniera differenziata.

Ora, però, ha fatto sapere sempre De Molfetta, la situazione dovrebbe cambiare in virtù di una diversa e più stretta collaborazione tra queste strutture sanitarie (e militari) e l’azienda d’igiene urbana del Comune di Taranto. Anche in questo caso, avrebbe funzionato il tandem tra dialogo e linea dura nel senso che, nelle settimane scorse, gli operatori di Kyma Ambiente non avrebbero ritirato i rifiuti gettati indistintamente nei grandi sacchi neri, lasciandoli quindi sul posto. E, subito dopo, è stata siglata un’intesa che ha definito una collaborazione dall’interno di questi grandi enti nei confronti di Kyma Ambiente.

Infine, a proposito in questo caso dell’inceneritore (pardon del termovalorizzatore) fermo ormai da oltre 12 anni, il vicepresidente De Molfetta ha confermato la notizia, riportata nei giorni scorsi su queste pagine, relativa al coinvolgimento dei privati nella gestione dell’impianto: «Il compito che ci è stato affidato dal socio unico (il Comune di Taranto, ndr) è quello di aumentare la differenziata ma anche quello di valorizzare gli asset aziendali. E noi, lavoreremo, ogni giorno, per raggiungere entrambi gli obiettivi».

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