Il caso

«Massafra, firme false alle elezioni comunali»: tra gli indagati ci sono due consiglieri regionali

francesco casula

Conserva (Lega) e Perrini (FdI) per l'accusa avrebbero autenticato gli elenchi delle candidature contenenti nominativi di persone ignare: anche un disabile non vedente

Firme apposte due volte oppure all’insaputa dei cittadini. O addirittura quella di un non vedente incapace di firmare. È una vera e propria giungla quella scoperta dai poliziotti della Digos di Taranto, guidati dal vice questore aggiunto Paolo Favia e coordinati dal pubblico ministero Francesco Ciardo, nell’inchiesta sulle firme per la presentazione delle liste di candidati alle ultime elezioni amministrative di Massafra: un fascicolo che coinvolge 20 persone. Tra loro anche due consiglieri regionali e uno provinciale, accusati di aver autenticato falsamente le firme per la presentazione delle candidature: un delitto previsto dal Testo unico sulle elezioni amministrative.

Dopo l’avviso di garanzia a sette persone per corruzione elettorale, una nuova inchiesta si abbatte sul Comune ionico coinvolgendo però anche nomi della politica regionale. Come Giacomo Conserva, consigliere della Lega, e Renato Perrini di Fratelli d’Italia a cui si aggiunge il nome del consigliere provinciale, e per breve tempo anche vicepresidente della Provincia, Angelo Laterza di Forza Italia. E poi tre avvocati e 14 cittadini «pluri-firmatari». Ed è proprio su questo e sulle «firme fantasma» che verte l’inchiesta della procura tarantina guidata da Eugenia Pontassuglia, chiusa nei giorni scorsi con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini...

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