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«Togliere il Frecciarossa è un nuovo schiaffo a Taranto: da qui solo 2 treni per Roma, da Bari 7»

valentina castellaneta

Stessa situazione anche per Milano: da Taranto partono solo tre treni, contro i 10 da Lecce e i 15 da Bari. Il presidente del consiglio comunale Liviano: «C’è una differenza di trattamento evidente»

«Non ci piace l’idea che Taranto debba essere sempre depotenziata sia nei treni in partenza che in quelli in arrivo, è un altro schiaffo per il capoluogo jonico». È stato il presidente del Consiglio Comunale di Taranto, Gianni Liviano, a riunire nuovamente il Comitato spontaneo per il rafforzamento del trasporto ferroviario da e per Taranto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’interruzione prevista dal primo di ottobre, del treno Frecciarossa da Taranto e Potenza a Roma. Un collegamento che rischia di non essere ripristinato a causa della scadenza dell’accordo tra Trenitalia e Regione Basilicata, che si concluderà a dicembre e prevede un contributo economico per il prolungamento a Potenza (poi a Taranto) del treno ad alta velocità Salerno-Torino. Per questo il comitato, composto trasversalmente da consiglieri di maggioranza e opposizione, ha chiesto un incontro all’assessora regionale ai Trasporti, Debora Ciliento.

«Questa mancanza di trasporti – ha spiegato Liviano - rappresenta un grosso handicap per una città che da una parte registra un esodo giovanile così rilevante e importante, e dall’altra cerca di diversificare le proprie prospettive economiche emancipandosi dalla dipendenza dell’ex Ilva, anche valorizzando il turismo».

La mancanza di trasporti adeguati alla popolazione, secondo Liviano, è ben rappresentata dai numeri. «Ho guardato l’elenco dei treni in partenza da Taranto, Lecce e Bari, con destinazione Milano e Roma, mi sono reso conto di una disparità interessante». Da Taranto a Milano, infatti, dal primo ottobre partiranno due Intercity e un Freccia al giorno. Solo tre treni, contro i 10 da Lecce, che ogni giorno vede partire per il capoluogo lombardo, cinque Intercity e cinque Frecciarossa, mentre Bari nove Frecciarossa e sei Intercity. Il capoluogo della Puglia, inoltre, conta 15 treni diretti, quindi senza cambi, che ogni giorno partono per Milano.

«Stessa cosa per Roma – fa notare Liviano. Sono solo due i treni che partono da Taranto per la capitale. Mentre sono 5 i treni da Lecce e 7 da Bari. C’è una differenza di trattamento evidente. Noi stiamo camminando insieme ai sindacati di categoria, ma anche con i consiglieri comunali provenienti da espressioni culturali differenti».

«Non possiamo permetterci – ha detto Francesco Zotti, segretario territoriale Filt Cgil -l’interruzione del Frecciarossa, un treno che vive grazie alla bigliettazione, perché vorrebbe dire diminuzione di posti di lavoro di tutte quelle persone che gravitano intorno a questo servizio».

Per Carmelo Sasso, segretario provinciale di Uiltrasporti, serve una riflessione della politica sulle infrastrutture dei trasporti del territorio jonico. «È in corso – spiega – l’aggiornamento del piano di bacino, il masterplan dei trasporti, che poi viene trasposto quasi integralmente nel piano regionale dei trasporti, dando le regole e le risorse per il trasporto pubblico del territorio. Ma bisogna fare un ragionamento d’insieme anche alla luce dei Giochi del Mediterraneo, che si terranno a Taranto nel 2026, perché come è avvenuto in altre realtà, ad esempio Milano e Roma, va fatto un vero e proprio accordo tra le parti, un piano che possa essere efficace per affrontare l’evento. Trasformandosi poi in un miglioramento per la città».

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