Il caso
Prometteva ai ragazzini giri in moto, poi li portava in zone buie e abusava di loro: in carcere 56enne a Taranto
Al mare una delle vittime ha rifiutato le avances dell’uomo che lo ha spinto sott’acqua fino a fargli perdere il respiro
Li conquistava con dei giri sulla motocicletta o con dei piccoli regali, ma in realtà il suo obiettivo era abusare di loro. Arriva da Taranto l’ultima terribile storia di violenza che ha come vittime due 11enni adescati da un uomo di 56 anni finito in carcere con l’accusa di violenza sessuale sui minori. Una storia agghiacciante che intreccia i destini di due famiglie che vivevano a poca distanza, ma che non avevano idea di essere accomunati da questa spirale incredibile di violenza.
Una storia venuta a galla grazie all’intuito e al coraggio di una madre che da tempo aveva notato un atteggiamento insolitamente triste del figlio: la donna ha provato a raccogliere le confidenze del bambino, ma inizialmente senza successo.
Quando poi ha guardato il suo cellulare ha scoperto delle chat con un uomo che immediatamente sono apparse inquietanti: messaggi del buongiorno con tanto di cuoricini, ma soprattutto inviti pressanti a rispondergli. Non solo. Quelle parole contenevano da subito un’ambiguità sconcertante: il 56enne infatti insisteva con il piccolo affinchè rispondesse offrendo come contropartita la moto. Quell’uomo, non era uno sconosciuto: era lo zio di un ragazzino che suo figlio aveva frequentato, ma con cui non aveva più rapporti da qualche mese. Il 56enne portava i ragazzini a cena e poi al mare. La donna, sempre più spaventata, è tornata a parlare col figlio che questa volta ha deciso di confidare tutto l’orrore. Ha raccontato dei giri in moto durante i quali l’uomo lo ha condotto in un’area buia del quartiere e lì ha preteso che l’11enne compisse atti sessuali. Ma c’è di più.
L’uomo aveva anche costretto il bambino a registrare dei video compromettenti e poi a inviarglieli. A confermarlo ci sarebbe non solo il racconto che il piccolo ha reso prima alla madre e poi ai poliziotti della Squadra mobile, ma anche i messaggi con i quali l’uomo invitava il bambino a cancellare tutto dopo averli spediti. Tutto è finito sul tavolo del pubblico ministero Lucia Isceri che insieme con il procuratore Eugenia Pontassuglia hanno immediatamente dato il via alle indagini che li a poco ha portato a scoprire un secondo caso di abusi. Un altro ragazzino, amico del nipote dell’uomo, infatti, ha confermato di aver subiti violenze quando il 56enne lo portava al mare insieme con altri coetanei. Un secondo racconto terrificante in cui la vittima, come detto anche lui di 11 anni, ha raccontato di aver subito violenze e quando si è ribellato ha rischiato addirittura di essere ucciso: al mare, infatti, dopo aver detto di no alle squallide richieste del 56enne, quest’ultimo lo avrebbe preso per i capelli e spinto nell’acqua fino a fargli perdere il respiro.
E così, a distanza di poche ore dalla denuncia, il pm Isceri ha firmato il decreto di fermo per il 56enne: i poliziotti lo hanno trovato in un appartamento in comune in provincia di Taranto dove l’indagato si era rifiugiato per sfuggire all’ira dei familiari dei bambini. Un elemento che secondo il pubblico ministero può essere letto anche come un probabile pericolo di fuga che giustifica, quindi, il fermo della procura. L’uomo questa mattina, accompagnato dal suo difensore, l’avvocato Francesco Bellocchio, dovrà comparire dinanzi al gip per l’interrogatorio di convalida: in quella occasione potrà decidere di rispondere alle domande del magistrato e fornire la sua versione dei fatti oppure avvalersi della facoltà di non rispondere.