lavoro
Occupazione in lieve ripresa nel Tarantino, donne e giovani categorie fragili
Alla fine del 2024 il totale dei disoccupati censiti ammonta a 93mila 620 persone, pari al 32,68% della popolazione attiva
Disoccupati in calo in provincia di Taranto, ma la situazione (soprattutto quella femminile e dei giovani) resta molto preoccupante. La Gazzetta, a distanza di quattro mesi dal primo bilancio tracciato dai responsabili di Arpal in occasione dell’inaugurazione della nuova sede degli uffici nel capoluogo ionico, ha confrontato tutti i dati registrati al 31 dicembre 2024 con quelli dell’anno precedente, il 2023, rilevati anch’essi naturalmente dai Centri territoriali per l’impiego ionici (Cpi) ovvero dagli ex uffici del Collocamento.
In particolare, alla fine del 2024, il totale dei disoccupati censiti ammonta a 93mila 620 persone, pari al 32,68 per cento della popolazione attiva. Di questi: 52mila 760 sono donne (37,49 per cento del totale femminile) e 40mila 860 sono uomini (28,04 per cento del totale maschile). Emergono anche altri elementi piuttosto rilevanti collegati allo stato di disoccupazione: 743 persone risultano, si riporta testualmente, in “conservazione dello stato di disoccupato per reddito”; 6 donne sono indicate sono come persone “in reinserimento lavorativo” e 98 persone hanno contratti precari che, quindi, non sospendono lo stato di disoccupazione. Tirando una riga, tra disoccupati e inoccupati, il numero dei senza lavoro supera in provincia di Taranto quota 113mila.
In realtà, ancora più drammatico rispetto al dato dei disoccupati è proprio quello sugli inoccupati ovvero di persone che non hanno ancora avuto alcuna precedente esperienza in campo lavorativo. Infatti, il numero dei cosiddetti inoccupati è di 20.046 persone (7 per cento del totale), suddivisi in: 12mila 941 donne (9,20 per cento delle iscritte) e 7mila 105 uomini (4,88 per cento).
Il dato positivo, invece, è rappresentato dagli occupati, che ammontano a 172mila 797, cioè il 60,32 per cento della popolazione censita nei Centri territoriali per l’impiego. Di questi, 75mila 038 sono donne (53,32 per cento) e 97mila 759 sono uomini (67,09 per cento). Inoltre, 506 lavoratori (0,18 per cento) risultano occupati, ma in cerca di altra occupazione; 150 persone hanno un’attività lavorativa o formativa non formalizzata da contratto; 6mila 735 soggetti (3mila 209 donne e 3mila 526 uomini) sono in sospensione dell’anzianità, in base a quanto previsto da un decreto del 1981.
Rispetto all’anno precedente, il 2023, sono stati dunque registrati 6mila 700 occupati in più nella provincia di Taranto (1,7 per cento in più rispetto all’anno scorso). Contemporaneamente, il calo di disoccupati è stato pari a -1,09 per cento (95.712 disoccupati a dicembre 2024) e quello di inoccupati pari a -0,64 per cento (21mila 657).
Ed ora, ecco riportata di seguito la situazione nei diversi Centri per l’impiego dislocati sul territorio. In particolare, a Taranto, nel 2024, le persone registrate sono state 96.123 (di cui 52mila 967 occupati, 33.564 disoccupati, 9.592 inoccupati); a Martina Franca, quelli registrati sono 24mila 231, a Massafra 18mila 051, a Grottaglie, invece, 15mila 571 e, infine, a Manduria 15mila 589.
Concludendo, in sintesi, le donne rappresentano quasi il 60 per cento dei disoccupati e degli inoccupati mentre gli uomini dominano il dato occupazionale, in particolare nella fascia 36-54 anni.
Dunque, il bilancio 2024 sul mondo del lavoro nella provincia di Taranto evidenzia segnali di tenuta dell’occupazione, anzi di lieve ripresa ma al tempo stesso registra anche forti squilibri interni. In particolare, le donne e i giovani sono le categorie più fragili, mentre gli immigrati rappresentano una fetta crescente ma ancora marginale della forza-lavoro. Un’ultima considerazione: Taranto continua ad assorbire la maggior parte della domanda e dell’offerta di lavoro, seguita da Martina Franca, Grottaglie e Manduria.