verso il voto

Elezioni Taranto, patto senza poltrone tra Bitetti e M5s: «Nessun accordo politico»

FABIO VENERE

Intanto, già da domani Tacente e Lazzaro gireranno per le strade della città a chiedere il consenso dei cittadini

TARANTO - Slitta l’assemblea del M5S inizialmente prevista per ieri mattina e ora se ne riparlerà domani (alle 20, ai Giardini Virgilio). Ma l’esito è già scritto: salvo clamorosi e ulteriori imprevisti, i Cinque Stelle daranno ai propri elettori l’indicazione di votare al ballottaggio il candidato sindaco del centrosinistra, Piero Bitetti.

Come è ormai noto, non ci sarà tra pentastellati e progressisti alcun apparentamento, ma negli ultimi giorni di campagna elettorale il partito di Conte e la candidata sindaca Annagrazia Angolano (10,9 per cento al primo turno) sosterranno l’ex presidente del Consiglio comunale di Taranto. Indicazione di voto, dunque, ma come ha ribadito pubblicamente il vicepresidente nazionale dei pentastellati, il senatore tarantino Mario Turco, «non entreremo nel governo della città in caso di vittoria di Bitetti e quindi non avremo alcuna poltrona».

In una nota diffusa ieri sera i grillini hanno spiegato che «non ci sarà né accordo politico e né apparentamento» con Bitetti perché non rappresenta la «discontinuità», ma nell’assemblea si chiederà a chi partecipa se dare una indizione di voto a suo favore per scongiurare l’arrivo a Palazzo di città della destra.

Del resto, nel caso in cui ci fosse stato un apparentamento formale (ovvero con il simbolo sulla scheda accanto al nome di Bitetti), la coalizione progressista avrebbe perso tre seggi rispetto a quelli originari (1 in meno al Pd, 1 in meno a Con e 1 sarebbe stato tolto ad Azione che così sarebbe rimasta fuori). Anche per questo, per evitare mal di pancia interni, il centrosinistra avrebbe percorso (invano) strade alternative per arrivare ad un accordo con i 5S che, dal canto loro, in realtà, avrebbero comunque respinto qualsiasi intesa con l’area Bitetti proprio per salvaguardare il loro profilo identitario apprezzato dagli elettori, da tutelare soprattutto in vista delle prossime Regionali. Sì, potrebbe essere questo il M5s-pensiero. E così per questo, nonostante l’apertura totale di Bitetti ai punti programmatici-chiave dei 5S (Aia ex Ilva, dissalatore, reddito comunale, comparto 32), ci sarà alla fine solo un appello al voto pro centrosinistra.

Archiviate dunque le incertezze delle ultime 48 ore sul fronte ex grillino, il quadro verso il ballottaggio dell’8 e 9 giugno è ora, finalmente, chiaro. Si affronteranno Piero Bitetti, candidato sindaco del centrosinistra che ha chiuso il primo turno in testa con il 37,3 per cento delle preferenze e Francesco Tacente che ha raggiunto, invece, il 26,2. Ed è proprio da quest’ultimo che, nella giornata di sabato, è arrivata la novità con l’apparentamento tre partiti su quattro del centrodestra (Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati) che, il 25 e 26 maggio, avevano sostenuto il candidato sindaco Luca Lazzaro. Solo il Pli si è sfilato. E, probabilmente, già da domani Tacente e Lazzaro gireranno per le strade di Taranto a chiedere il consenso dei cittadini.

Intanto, ieri mattina, in una nota stampa, uno nuovi alleati di Tacente, ovvero il coordinatore provinciale di Forza Italia nonché deputato, Vito De Palma, afferma: «Con l’apparentamento ufficiale tra Tacente e le forze del centrodestra, si apre una fase nuova per Taranto. Una scelta di responsabilità e di visione che ha visto Forza Italia protagonista nel costruire un’alternativa solida e credibile al disastro amministrativo lasciato dal centrosinistra. Dopo anni segnati da scandali, inefficienze e divisioni interne al centrosinistra, Taranto ha bisogno di discontinuità, concretezza e buon governo. In questo quadro, Forza Italia – assicura il deputato forzista - vuole svolgere un ruolo responsabile per l’unità della coalizione, lavorando per un progetto serio, moderato e capace di intercettare le vere esigenze dei cittadini». E, infine, De Palma aggiunge: «Tacente ha dimostrato attenzione, capacità di ascolto e volontà di costruire: valori che si sono tradotti in un programma condiviso, in cui la proposta politica di Forza Italia trova piena valorizzazione».

Sull’intesa tra Bitetti e la Angolano, senza però l’apparentamento ufficiale, è intervenuto il coordinatore regionale azzurro Mauro D’Attis che ha stigmatizzato il «trucchetto» adottato per «scippare più seggi possibile», con una «manovra sconcia». «L’augurio che rivolgo al candidato Bitetti e ai pentastellati è di dividersi solo i seggi destinati alla minoranza: solo il centrodestra può rilanciare la città».

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