le elezioni
A Taranto lo sprint finale per votare il nuovo sindaco
I seggi si chiudono alle 15: la città aspetta risposte per le tante emergenze
TARANTO - C’è tempo sino alle tre del pomeriggio. Per votare, naturalmente. Poi, subito dopo, inizierà lo spoglio delle schede inserite nell’urna per stabilire così l’ordine di arrivo dei candidati sindaco in corsa per la fascia tricolore. E se nessuno tra loro dovesse raggiungere il 50 per cento (più uno) dei voti, i prossimi 8 e 9 giugno, si andrà ai tempi supplementari ovvero al ballottaggio tra i due più suffragati.
Ai nastri di partenza, ci sono: Piero Bitetti (centrosinistra); Luca Lazzàro (centrodestra); Francesco Tacente (profilo civico e moderato, ma con Udc e Lega al suo fianco); Annagrazia Angolano (M5s); Mirko Di Bello (civico) e Mario Cito (At6 Lega d’Azione meridionale).
Ieri alle ore 19, alle urne si era recato 32,25 per cento (nel 2022, fu il 34,6 per cento). A Taranto, in queste consultazioni, gli elettori e le elettrici sono complessivamente 160mila 884. Dunque, in tre anni, il numero degli aventi diritto al voto è diminuito di 2mila 884 unità, 961 elettori all’anno in meno. Un altro dato riguarda i 18enni: sono 706.
Per il resto, quella di ieri è stata una domenica tipicamente elettorale. Con il solito clima di attesa da parte dei candidati e delle candidate alla carica di sindaco e soprattutto al Consiglio comunale (28 liste, 868 aspiranti per i 32 seggi disponibili). C’è stato il sole, vero, ma un vento di maestrale non proprio irrilevante (sino a 30 chilometri orari) non ha affollato le spiagge come in molti, invece, temevano. Ma, nonostante questo, la percezione sull’affluenza alle urne non è ugualmente rassicurante. Le sensazioni poi cederanno presto il passo ai dati ufficiali e quindi si vedrà, oggi pomeriggio, il risultato finale del numero dei votanti.
In questa domenica elettorale sul taccuino del cronista sono poi finiti i soliti elementi che, più o meno puntualmente, si ripetono ad ogni elezione: poco più 80 presidenti di seggio hanno rinunciato all’incarico e sono stati sostituiti, mentre per quel che riguarda gli scrutatori sono stati un centinaio quelli che hanno detto «no, grazie» e che hanno costretto il Comune a correre ai ripari.
Si vota, dunque. In realtà, la campagna elettorale era già stata aperta di fatto il 21 febbraio ovvero subito dopo la caduta, anticipata e improvvisa, dell’ex sindaco Rinaldo Melucci. In sintesi, i temi di questa campagna elettorale ormai in archivio sono stati: il futuro degli asili nido comunali; la carenza di parcheggi nel Borgo; il miglioramento delle attuali condizioni di decoro urbano; le modalità con cui attuare la raccolta differenziata dei rifiuti; la gestione delle future linee di trasporto urbano veloce (Brt), la Città Vecchia e la situazione, presente e futura, dello stabilimento siderurgico ex Ilva.
Infine, i nomi e le alleanze. Riepilogando, sulla scheda elettorale sino alle ore 15 di oggi, c’è una sola donna candidata. Si tratta di Annagrazia Angolano, giornalista, sostenuta dal M5s e dalla lista civica «Angolano sindaca». Con lei, in realtà, si sono schierati anche esponenti di Rifondazione comunista e del partito dei Pensionati. La candidatura di Angolano, almeno al primo turno, ha mandato in archivio nell’area progressista l’opzione del «campo largo».
Infatti, il candidato sindaco del centrosinistra Piero Bitetti, ex presidente del Consiglio comunale di Taranto, in prima battuta, non ha al suo fianco il simbolo dei pentastellati. Ma, nonostante questo, si presenta agli elettori con la coalizione più numerosa. Per lui, infatti, ci sono otto liste: Partito democratico; Avs – Socialismo XXI – Possibile; Per Bitetti; Demos; Unire Taranto; Con; Democrazia cristiana; Partito liberal democratico.
Sette liste, invece, sostengono la candidatura a sindaco di Francesco Tacente, avvocato ed ex presidente del Consorzio trasporti pubblici di Taranto (Ctp). In particolare, la coalizione da lui stesso definita “civica e moderata” è composta da: Taranto popolare; Prima Taranto; Patto popolare; Tacente sindaco - Fortemente liberi; Noi Taranto; Riformisti - Socialisti; Udc - Evviva Taranto. È uno schieramento in gran parte civico, ma conta sulla presenza dell’Udc e di esponenti della Lega che, in dissenso dal centrodestra, hanno scelto il 42enne avvocato tarantino.
A proposito dell’area conservatrice, il centrodestra ha candidato alla carica di primo cittadino l’avvocato Luca Lazzàro, sino a qualche settimana fa presidente di Confagricoltura Puglia. È sostenuto da una coalizione di cui fanno parte quattro liste: Forza Italia; Fratelli d’Italia; Partito liberale; Noi moderati - Lazzàro sindaco.
Completamente civico, invece, è il raggruppamento che, con la denominazione «Adesso», ha candidato l’avvocato Mirko Di Bello. In campo, per lui, sei liste: Taranto e futuro; Movimento sportivo; Con Di Bello sindaco; Taranto - I Rioni; Tre terre - Talsano – Lama - San Vito; Impronta verde.
Tra i candidati per Palazzo di città torna ad esserci Mario Cito (At6) figlio di Giancarlo, sindaco di Taranto dal dicembre 1993 al 1996 e poi deputato dal ‘96 al 2001, deceduto lo scorso 11 maggio.