Il blitz

Taranto, fallimento di «Euromeccanica 98»: D’Andria finisce ai domiciliari

Francesco Casula

L’indagine per bancarotta fraudolenta dei finanzieri conta altri 7 indagati: sequestro da 4,2 milioni

TARANTO - Bancarotta fraudolenta, riciclaggio, evasione fiscale. Sono i reati contestati dal pubblico ministero Raffaele Graziano nei confronti di 9 indagati – 8 persone fisiche e una società – e che ieri mattina hanno portato agli arresti domiciliari Giuseppe D'Andria 48enne tarantino ritenuto dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Taranto l'amministratore di fatto della società fallita «Euromeccanica 98» e della new company «Euromeccanica srl» nella quale, per la procura ionica, sarebbero confluite tutte le risorse della prima. L'impresa operava nel settore delle riparazioni meccaniche di autoveicoli industriali ed era gravata da rilevanti debiti verso l’Erario.

Gli approfondimenti investigativi condotti dalle fiamme gialle hanno consentito di acquisire una serie di elementi contro D'Andria e gli altri sette indagati, tra cui diversi memebri della sua famiglia che si sono succeduti nelle cariche al vertice di imprese del gruppo, rispetto alla distrazione del patrimonio aziendale dell’impresa fallita a favore della newco anche questa con sede a Taranto e riconducibile di fatto all'imprenditore. Lo «svuotamento» dei beni della Euromeccanica 98 sarebbe avvenuto con una cessione di ramo d'azienda improvvisamente interrotto prima della scadenza contrattuale e soprattutto senza che la nuova società restituisse alla prima tutti i beni.

È stato il gip Alessandra Rita Romano a firmare l'ordinanza che ha portato D'Andria ai domiciliari: nelle 46 pafgine del documento, che ha inoltre messo sotto sequestro beni per un ammontare complessivo di 4,2 milioni di euro, il magistrato ha evidenziato che tutti gli indagati, difesi quasi tutti dagli avvocati Antonio e Carlo Raffo, già a partire dal 2009, era sostanzialmente consapevoli dello stato di crisi in cui versa la società e nonostante fossero a conoscenza delle cause e dei rimedi da adottare, avrebbero del tutto ignorato queste strade perseguendo invece la scelta della costituzione di una new company in trasferire l'azienda, le risorse, i dipendenti e anche i rapporti commerciali, lasciando in capo ad Euromeccanica 98 soltanto debiti dolosamente accumulati negli anni.

I domiciliari per D?Andria, infine, secondo il gip Romano sono stati necessari alla luce sia per il reato di autoriciclaggio, cioè per il tentativo di occultare la provenienza delle risorse della nuova impresa, ma anche da un precedente: il fallimento della Elleauto per il quale l'imprenditore ha patteggiato una pena a 3 anni e 4 mesi sempre per bancarotta fraudolenta. L'Euromeccanica srl, tuttavia, non chiude ibattenti: la magistratura ha affidato il compito di guidarla all'amministratore giudiziario Gianvito Morelli.

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