politica
Taranto, città d’acciaio e coalizioni sbriciolate
Il centrosinistra diviso tra Bitetti (Pd-Con) e la 5S Angolano A destra derby Di Cuia (FI)-Lazzaro. E c’è pure il civico Tacente
TARANTO - Nella città dell’acciaio le coalizioni nazionali si rivelano, per ora, fragili come castelli di sabbia. Nel centrosinistra, addio campo largo: il fronte è ormai plasticamente diviso in due tra l’ex presidente del Consiglio comunale Piero Bitetti (sostenuto dalla lista di Michele Emiliano, Con, e dal Pd, e da altre liste progressiste) e Annagrazia Angolano, giornalista indicata dal M5S, con un connubio tra la base grillina e il leader nazionale Mario Turco, vicepresidente nazionale del Movimento. A destra il quadro è ancora in via di definizione, ma al momento ci sono nel centrodestra due aspiranti: il consigliere regionale Massimiliano Di Cuia, sostenuto dal vicepremier Antonio Tajani e dal coordinatore degli azzurri pugliesi Mauro D’Attis, e il presidente regionale di Confagricoltura, Luca Lazzaro. Nel contesto generale ha dato ieri la disponibilità a scendere in campo anche l’avvocato Francesco Tacente, già presidente dell’azienda di trasporto pubblico della Provincia Ctp: sul suo nome si era registrato nei giorni scorsi l’apprezzamento della Lega, e ora avrebbe aggregato tra ex consiglieri comunali e assessori uscenti ben 16 esponenti dell’area vicina all’esperienza del sindaco dimissionato Rinaldo Melucci.
Tacente ha ufficializzato la sua corsa per la fascia tricolore con una nota: «Ho scelto di vivere a Taranto- ha spiegato - di farlo con la mia famiglia: mia moglie e mia figlia. Penso di vivere in una città bellissima sotto tantissimi punti di vista, di cui sono follemente innamorato e che sarà chiamata ad affrontare sfide decisive nel prossimo futuro di fronte alle quali non possiamo rimanere indifferent». Poi ha evidenziato la sua vocazione all’impegno pubblico: «Svolgo la professione di avvocato perché è insita nella mia indole la predisposizione a difendere qualcuno o qualcosa da ingiustizie e soprusi». Poi una citazione di un filosofo presocratico di Efeso: «Ogni giorno quello che scegli, quello che pensi e quello che fai è ciò che diventi. Parafrasando Eraclito, sono diventato un figlio di Taranto, una città che, soprattutto in questa particolare fase storica, ha bisogno dell’impegno della sua gente, di donne, uomini, giovani che con senso di responsabilità trovino il tempo per difenderla, sostenerla e amarla ma con pragmatismo». Tacente ha annunciato che nelle prossime ore incontrerà «partiti e movimenti civici» (si parla di un progetto con sette-otto liste) e ha anche segnato un profilo di circoscritta discontinuità con il passato: «L’esperienza dell’ex sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, già da tempo aveva ormai perso la sua spinta propulsiva e, inoltre, ha avuto nella scarsa collegialità nelle decisioni da assumere il suo punto più basso. Allo stesso tempo appare evidente che la futura amministrazione comunale tarantina non potrà prescindere dal valorizzare quanto già tracciato e realizzato nell’attuazione di progetti comunitari per la rigenerazione urbana della città in chiave ecologica e, ad esempio, per la mobilità sostenibile (penso alle linee Brt)». L’annuncio finale: «Cambierò dunque il metodo e se i miei concittadini mi daranno fiducia porterò a Palazzo di Città il mio profilo di cattolico impegnato nel mondo delle professioni, la mia esperienza di amministratore di un’azienda pubblica e la mia vicinanza al mondo dell’associazionismo».
Con Tacente potrebbe schierarsi anche il Psi, che vice forti attriti con Bitetti e il Pd. Spiega Alberto Tedesco, dirigente socialista: «Il nostro segretario nazionale Enzo Maraio ha interloquito con Pd e Bitetti, ma alla fine il partito è stato escluso dalla conferenza stampa di presentazione del candidato sindaco. Registriamo anche la discutibile richiesta di sottoporre anticipatamente la lista dei candidati al consiglio comunale. Con questi atteggiamenti arroganti, una possibilità concreta diventa il dialogo l’area di Tacente». Poi aggiunge una battuta: «Non accettiamo rivendicazioni di coerenza in un territorio dove partiti nazionali entrano ed escono in tanti comuni da maggioranze con partiti di centrodestra…», conclude Tedesco.
In queste ore proseguono le trattative tra le varie forze politiche, ma al momento i candidati ufficiali potrebbero essere quattro (Bitetti, Angolano, Lazzaro e Tacente), a cui bisogna aggiungere la mina vagante digitale di Anna Luce D’Amico, espressione di un originale esperimento di intelligenza artificiale applicata alle elezioni amministrative.