arte e territorio

Taranto, quel tesoro «nascosto» nel monumento ai Caduti: i mosaici dell’artista antifascista Como

Valentina Castellaneta

Sconosciuti ai più, di difficile accesso, sono spazi che si possono scoprire in occasioni speciali, come le Giornate Fai di Primavera

TARANTO - Ci sono dei luoghi nascosti del borgo di Taranto che sono sconosciuti anche ai cittadini. Di difficile accesso, sono spazi che si possono scoprire in occasioni speciali, come le Giornate Fai di Primavera. Ad essere svelati questo fine settimana sono il monumento ai caduti e i reperti archeologici presenti dentro gli Ex Baraccamenti Cattolica. «La nostra città – racconta il capodelegazione di Taranto Giacomo Scarfato – è straordinaria, basta piantare qualcosa nel terreno e nella stratigrafia troviamo tutta la storia. I Bac sono emblematici, perché raccontano una storia lunga millenni.

L’Asl nel dipartimento di Prevenzione, ha voluto valorizzare i lavori emersi durante i lavori di restauro dell’edificio. Si tratta di evidenze archeologiche importantissime. Sono stato molto colpito dall’intenzione di musealizzare all’interno della struttura i reperti trovati, con un percorso espositivo. È possibile vedere anche una tomba a camera, ricavata da un’antica cisterna, perfettamente visibile attraverso una passerella in vetro». Non solo reperti archeologici, i Bac raccontano anche l’archeologia militare e industriale, vista la vicinanza con l’Arsenale, come il bunker antiaereo della Prima Guerra Mondiale.

La delegazione tarantina del Fai, quest’anno apre al pubblico anche il monumento ai caduti di piazza della Vittoria. Sotto gli occhi dei tarantini dal 1950 ormai è diventato parte dello sfondo. Ma pochi sanno che all’interno nasconde un tesoro. «Ci racconta una storia più recente – afferma Scarfato - ma importante. È opera dell’artista tarantino Francesco Paolo Como, personaggio interessante non gradito al regime». È possibile entrare nella base del monumento, un mix tra architettura, scultura e pittura, per poter ammirare un sacello, un piccolo ambiente rivestito da bellissimi mosaici, disegnati dal Como. «Mosaici che avrebbero bisogno di un restauro. Per questo la nostra delegazione ha voluto iscrivere il monumento fra i luoghi del cuore del Fai, per salvarlo».

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