Trasporti
Taranto e linee bus «improduttive»: per le corse periferiche taglio da 1 milione del contributo
Presto l’ok dal Consiglio comunale del taglio ma con l’obbligo di garantire comunque il servizio di trasporto anche per quelle aree periferiche
Il Comune di Taranto taglia a Kyma Mobilità poco più di 1 milione di euro sulle cosiddette «linee improduttive». Il dirigente della Polizia locale, Michele Divitofrancesco, infatti, ha definito una proposta che ora è all’esame della commissione Affari generali, ma che prossimamente dovrà essere discussa e poi eventualmente approvata dal Consiglio comunale. Per la cronaca, il testo modifica l’attuale contratto di servizio che regolamenta i rapporti tra l’ex Amat e il suo socio unico, l’Amministrazione comunale.
In particolare, la proposta prevede l’eliminazione del contributo verso le cosiddette linee improduttive, definite anche socialmente utili, che il Municipio eroga dal lontano 2002. In quell’anno, in carica c’era il sindaco Rossana Di Bello e l’Amat era presieduta da Enzo Manco, il Comune di Taranto riconobbe 78 centesimi per ogni chilometro percorso dagli autobus in partenza da aree estremamente periferiche della città. Con il passar degli anni e applicando poi il tasso d’inflazione, però, il corrispettivo economico in questione è aumentato raggiungendo la cifra di 92 centesimi a chilometro. Tirando una riga, si arriva così alla somma totale di 1 milione 144mila euro (Iva compresa). Che quindi l’Amministrazione comunale, impegnata in una sempre più evidente razionalizzazione della spesa pubblica, ora potrà risparmiare. In realtà, nella stessa proposta di delibera il dirigente Divitofrancesco ha specificato che Kyma Mobilità, pur non potendo più contare sul contributo municipale, dovrà comunque garantire questi collegamenti ai cittadini che risiedono in alcune aree periferiche. Richiesta che, peraltro, dovrebbe facilmente essere accolta dall’azienda di via Cesare Battisti. E questo, anche in considerazione del fatto che la società del trasporto urbano incassa comunque (anche per queste linee evidentemente) il contributo regionale pari a 3,03 euro per ogni chilometro percorso annualmente.
Ma, nel dettaglio, quali sono le linee definite improduttive a causa dello scarso numero di passeggeri trasportati? Si tratta sicuramente della linea “5” che dal Parco Cimino raggiunge via Margherita, in centro, passando davanti all’ospedale “SS. Annunziata” (secondo gli ultimi dati disponibili ha percorso 102mila chilometri all’anno, per i quali il Comune ha dato il suo contributo finanziario), ma non solo. A seguire, infatti, ci sono: la numero 6 che dal Porto Mercantile raggiunge Taranto 2 (26mila chilometri); la linea “9” (32mila chilometri) che copre la zona di Buffoluto; la “13”, che collega il Porto Mercantile con la zona industriale, e che percorre in media 44mila chilometri annui; la “15” (366mila chilometri all’anno per trasportare i passeggeri sino a Lido Azzurro); la linea “23” che offre dei collegamenti ai cittadini che vivono nelle contrade talsanesi Sanarica e San Donato (235mila chilometri) e, infine, l’ultima linea improduttiva che ha usufruito negli ultimi 22 anni del contributo finanziario del Comune di Taranto è la numero “25” (321mila chilometri all’anno) che partendo dal Parco Cimino, passa da Lama e conclude il suo percorso a Pezzavilla. Il tutto, per un totale di 1 milione 130mila chilometri annui. Che, peraltro, è poco più del 14 per cento rispetto al numero dei chilometri complessivamente percorsi ogni anno dagli autobus dell’ex Amat.
Intanto, in una nota stampa, anche i vertici del Sinai sottolineano l’importanza dell’accordo sottoscritto per il premio di risultato destinato ai lavoratori di Kyma Mobilità e valido dal 2025 al 2027. Che, in estrema sintesi, prevede: l’aumento dei buoni pasto e l’incremento dell’importo corrisposto per i turni effettuati nei giorni festivi e in quelli prefestivi.