Ambiente svenduto

Florido e Conserva sono fuori dal processo Ilva: accuse prescritte, nel 2013 erano stati arrestati

Francesco Casula

Il gip di Potenza dispone l'archiviazione per l'ex presidente e l'ex assessore della Provincia di Taranto coinvolti nell'inchiesta per l'autorizzazione rilasciata alle discariche

TARANTO - Reati prescritti. La procura di Potenza ha chiesto e ottenuto l'archiviazione delle accuse nei confronti dell'ex presidente della Provincia di Taranto Gianni Florido e dell'ex assessore all'ambiente Michele Conserva, entrambi coinvolti nella maxi inchiesta “Ambiente svenduto” sulle emissioni dell'ex Ilva di Taranto durante gli anni di gestione Riva. Dopo l'annullamento della sentenza di primo grado e il trasferimento del fascicolo a Potenza per la presenza di due magistrati onorari tra le oltre mille parti civili, gli inquirenti lucani hanno effettuato il calcolo del tempo trascorso dai fatti contestati agli imputati e sono partite le prime richieste di archiviazione nei confronti degli imputati.

Florido e Conserva, furono arrestati con l'accusa di tentata concussione a maggio 2013 per aver fatto pressioni su alcuni dirigenti dell’ente provinciale perché concedessero l’autorizzazione all’ex Ilva per l’utilizzo della discarica interna «Mater gratiae»: al termine del primo grado entrambi furono condannati a 3 anni. È stato il pubblico ministero Vincenzo Montemurro a chiedere per entrambi l'archiviazione spiegando che l'ultimo episodio contestato risale al 2011 e quindi il lasso di tempo concesso dalla legge per accertare l'eventuale innocenza o colpevolezza è trascorso. La richiesta è stata accolta dal gip Ida Iura. Florido ha...

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