TARANTO - Le imprese delle provincia di Taranto ferme al palo in attesa che si sblocchi lo stallo delle bonifiche, che parta il Tecnopolo e che, soprattutto, si riconvochi il tavolo del Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) che con 1 miliardo e 200 milioni in pancia di finanziamenti per progetti strategici, rimetta in corsa lo sviluppo del territorio.
Così gli industriali di terra ionica, stanchi di restare in panchina nell’attesa degli eventi, provano a mandare un segnale chiaro direttamente al presidente del Consiglio Giorgia Meloni per nome del loro primo rappresentante, il presidente di Confindustria Salvatore Toma.
Presidente Toma, partiamo dalla situazione attuale. Il Governo Meloni pure ha mostrato grande attenzione per Taranto. Ma cosa manca per decollare?
«Partiamo da una premessa doverosa: come Confindustria noi plaudiamo all'operato di questo Governo perché in generale sta dando dignità al mondo delle imprese e bisogna darne atto. A Taranto poi, se guardo alla questione dell’ex Ilva, mai nessun Governo è stato così incisivo come questo. Penso alla questione del pagamento dei fornitori sbloccata a tempo di record, alle trattative per rilanciare gli impianti, al programma di transizione. Ma Taranto non è solo Ilva. Dobbiamo andare oltre questo steccato che ci cinge da 60 anni. Taranto è altro e non può più aspettare»...
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