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Taranto, la raccolta «porta a porta» comincia l’1 dicembre nei quartieri Italia Montegranaro e Salinella

fabio venere

Il nuovo servizio attuato da Kyma Ambiente è una novità assoluta che, peraltro, debutta in due rioni molto popolosi

TARANTO - Istruzioni per l’uso per i... debuttanti della raccolta differenziata porta a porta. Come è ormai noto, dal prossimo 1 dicembre (ma in realtà l’avvio sarà graduale), partirà nei quartieri Italia Montegranaro e Salinella il nuovo servizio attuato da Kyma Ambiente. Si tratta di una novità assoluta che, peraltro, riguarda due rioni molto popolosi. Per questa ragione, gli esponenti dell’azienda d’igiene urbana si stanno confrontando con le associazioni che rappresentano gli amministratori di condominio di questa vasta zona della città.

In particolare, nel corso delle riunioni, uno dei temi maggiormente sollevati è stato quello relativo alle difficoltà che gli inquilini potrebbero riscontrare nello spostamento dei cosiddetti bidoni carrellati dal portone sino al marciapiede adiacente l’ingresso dello stabile. Si tratta di un passaggio necessario per consentire agli operatori dell’ex Amiu di svuotarli poi nei mezzi aziendali.

Infatti, per gli edifici in cui ci sono più di 12 appartamenti, ogni cittadino dovrebbe versare i rifiuti contenuti nel proprio cestino all’interno del bidone più grande, in quello condominiale tanto per capirsi. Che ogni sera dovrebbe poi essere trasportato all’esterno del portone da qualcuno dei condomini in modo da agevolare così il mattino seguente il compito di Kyma Ambiente. Naturalmente, tutto questo deve avvenire rispettando rigorosamente il giorno stabilito dal calendario per il conferimento delle varie tipologie da selezionare (organico, indifferenziata, carta-cartone, plastica-metalli e vetro). Ma non solo. In mattinata, dopo che gli addetti dell’Amiu avranno concluso il loro lavoro, il bidone condominiale dovrà essere riportato all’interno dell’edificio da uno degli inquilini. Si tratta di passaggi, tutto sommato, semplici ma che potrebbero comunque creare qualche disagio, ad esempio, negli stabili in cui l’età media degli inquilini è piuttosto elevata.

E allora, che fare? Sempre nel corso dei confronti tra Kyma Ambiente e le associazioni degli amministratori di condomini, è stata avanzata l’ipotesi di seguire una strada già tracciata da diverse città italiane in cui, da anni, è attivo il servizio di raccolta dei rifiuti porta a porta. Quale? I residenti potrebbero rivolgersi a delle cooperative che con un compenso piuttosto modico (si ipotizza la cifra di 2 euro al mese a condomino) preleverebbero i cestini posti direttamente all’esterno delle porte dei singoli appartamenti, li trasporterebbero poi sul marciapiede e magari potrebbero anche lavare periodicamente i bidoni condominiali. Sin qui, l’ipotesi allo studio. L’unica alternativa al ricorso alle cooperative non comporta alcun costo, certo, ma impone ai condomini di organizzarsi tra loro, ogni giorno, per portare il grande contenitore sul marciapiede e poi sistemarlo nuovamente nel portone. Chissà magari la scelta potrebbe essere fatta a sorteggio. In un caso o nell’altro, ogni condominio dovrà decidere il da farsi prima dell’ormai prossimo 1 dicembre.

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