Il caso

Roccaforzata, debiti per 1,8 milioni: a rischio gli stipendi dei dipendenti. «Abbiamo scritto al Prefetto, ma nessuna risposta»

Francesco Casula

Il Comune a un passo dal crac: il bilancio non è mai stato approvato

ROCCAFORZATA - Da quasi otto mesi senza un bilancio approvato, con debiti per un ammontare complessivo di 1 milione e 800mila euro e ora anche con il rischio di non riuscire a pagare gli stipendi dei dipendenti. È la situazione estremamente delicata in cui versa il Comune di Roccaforzata. Il più piccolo ente della provincia ionica è infatti sull'orlo del baratro, a un passo dal crac finanziario. Lo certificano i documenti che raccontano nero su bianco una situazione disastrosa dovuta in gran parte a debiti fuori bilancio piombati tra il 2023 e gennaio 2024, ma anche alcune scelte amministrative fatte durante le precedenti amministrazioni.

La crisi profonda era nell'aria da tempo, ma l'ufficialità è giunta a marzo quando, al termine della proroga, il bilancio non è stato approvato e pochi giorni dopo è arrivato l'ultimatum firmato dal prefetto Paola Dessì: se entro 20 giorni non ci sarà l'approvazione, si rischia lo scioglimento dell'amministrazione. Il tempo è passato, ma a Roccaforzata non è cambiato niente: il bilancio non è mai stato approvato e il sindaco Michelangelo Serio, eletto a maggio 2023, è ancora in carica.

A gravare sulle casse del piccolo comune, come detto, sono stati debiti fuori bilancio arrivati tra il 2023 e gennaio 2024: centinaia di migliaia di euro provenienti in gran parte da contenziosi persi. Come quelli degli indennizzi per gli espropri oppure quello con la società per smaltimento di rifiuti, ma soprattutto quello con il Credito Sportivo che chiede al Comune la somma di 270mila euro. Ed è stata proprio quest'ultima somma a rappresentare il colpo di grazia. La vicenda risale al 2010, periodo in cui alla guida del Comune c'era Vincenzo Pastore, più volte sindaco e nel 2016 arrestato per tangenti nell'inchiesta sulla Marina militare (ha patteggiato la pena): l'amministrazione dell'epoca affida la struttura sportiva “Sant'Elia” a una società riconducibile all'ex allenatore del Taranto, Franco Delli Santi, che accende un mutuo con l'Istituto per il Credito Sportivo. In quest'ultimo atto, però, c'è anche la firma dell'allora esponente della giunta Pastore, Cosimo Damiano Campa (oggi nello staff del sindaco Serio) che rende il Comune di Roccaforzata una sorta di garante. Ed è proprio per questo che nei mesi scorsi, il Credito Sportivo dopo aver vinto la causa in tribunale, ha bussato al portone del Municipio.

Da marzo, tuttavia, qualcuno ha tentato di trovare soluzioni: una era quella di far approvare il bilancio ipotizzando di coprire i debiti con la vendita di immobili, ma i tecnici e i revisori dei conti hanno rimandato la proposta al mittente. E così alla fine l'ente ha dovuto scegliere l'unica strada possibile: il riequilibrio di bilancio che in termini più poveri è il “pre dissesto”. Allo studio Sigaudo è stato affidato il compito di effettuare la ricnognizione dei debiti e lo studio di un piano di rientro che al momento non si sa ancora che fine abbia fatto. Quello che invece è stato approvato è il rendiconto annuale che segna un rosso di 1,8 milioni euro.

Un cifra spaventosa per il piccolo Comune che ora dovrà fare i conti con la difficoltà di sostenere la spesa corrente: nei giorni scorsi i sindacati hanno scritto al Prefetto segnalando che non ci sono soldi nemmeno per pagare gli stipendi. Il Prefetto ha inviato una missiva al sindaco per chiedere lumi, ma il primo cittadino non ha potuto fare altro che ammettere «per le mensilità di novembre e dicembre 2024, compresa la 13esima, si stano sondando tutte le soluzioni possibili atte a garantire la corresponsione di quanto dovuto» e che «non appena saranno acquisiti elementi utili alla soluzione della problematica, sarà premura di questo Ente dare tempestiva comunicazione». In parole più semplici significa “ancora non lo sappiamo, ma le faremo sapere”.

Ma il tempo per farlo, forse, è scaduto.

ABBIAMO SCRITTO AL PREFETTO, MA NESSUNA RISPOSTA

«Per due volte abbiamo scritto alla Prefettura di Taranto segnalando la gravità della situazione economica del Comune di Roccaforzata e che da gennaio 2024 non vengano pagate ai lavori le indennità contrattuali e gli straordinari, ma che addirittura a partire da dicembre non ci saranno neppure le risorse per pagare gli stipendi e le 13esime». Cosimo Sardelli della Fp Cgil, interpellato dalla Gazzetta, conferma la condizione critica in cui versa il Comune e le nubi che compaiono sulla vita dei lavoratori. Sardelli parla di «totale stallo della macchina amminstrativa segnalato in due occasioni alla Prefettura senza aver ricevuto alcuna risposta: questo – prosegue il sindacalista – ci sembra abbastanza grave nei confornti dei lavoratori e delle lavoratrici che quotidianmente stanno garantendo i servizi pubblicitari pu senza le indennità e con la paura di non ricevere a breve nemmeno le retribuzioni».

Nei giorni scorsi il sindacato ha incontrato i dipendenti insieme con il sindaco Michelangelo Serio e il suo vice Giuseppe Cannarile che hanno confermato la circostanza, ma senza che nulla sia cambiato: «Se non fosse drammatica – commenta Sardelli – sarebbe una situazione ridicola: ma dove sono le istituzioni dello Stato? Come tutelano lavoratori e lavoratrici che ogni giorno garantiscono il servizio? Tutto questo ci preoccupa, ci inquieta e ci pone dubbi sul riconoscimento del valore pubblico».

Infine Sardelli evidenzia che i lavoratori della ditta appaltrice del servizio di igiene ambientale del Comune di Roccaforzata, nei giorni scorsi «non hanno percepito la retribuzione di settembre perchè, a dire dell'azienda, l'ente non oaga le fatture per i servizi resi da gennaio 2024. Non riusciamo a capire cosa si stia aspettando? Che esploda una bomba sociale? Sono dubbi che, ancora oggi, non hanno avuto alcuna risposta».

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