Il caso
Taranto, una 17enne accusa un 25enne: «Mi ha violentata nella notte di Halloween». Ma la denuncia non convince
Indagini lampo della polizia, acquisite le immagini di videosorveglianza e le testimonianze degli amici. Il giovane rimandato a casa senza nemmeno una denuncia
TARANTO - Ha denunciato di essere stata vittima di una violenza sessuale, ma il racconto di una 17enne di Taranto non ha trovato riscontri nelle indagini compiute dagli investigatori. È una storia tutta da verificare quella che, secondo quanto dichiarato dalla minorenne sarebbe avvenuta in una discoteca tarantina durante la notte di Halloween e che, per ora, non ha portato a nessuna misura restrittiva.
Il 25enne che secondo la vittima avrebbe abusato di lei, infatti, al momento non è nemmeno stato denunciato: dopo un lungo interrogatorio è infatti rientrato a casa. Un aspetto già di per sé significativo visto che l’introduzione del «codice rosso», le nuove norme a tutela delle vittime di violenza, avrebbe portato al suo fermo e alla sua detenzione in carcere o ai domiciliari.
I fatti, come detto, risalgono alla notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre, quando l’adolescente era nella discoteca di una borgata del capoluogo ionico insieme ad amici: in quel locale, tra musica e qualche drink, avrebbe avuto un approccio con un ragazzo di 25 anni. Un flirt avvenuto davanti agli amici di entrambi che, qualche ora dopo, si è trasformato in un vero e proprio «caso». Non è ancora chiaro cosa sia effettivamente avvenuto ma, qualche ora più tardi, la giovane è stata condotta al pronto soccorso dell’ospedale Santissima annunziata di Taranto dove immediatamente i medici hanno avviato una serie di controlli (il cosiddetto «kit stupro») per cercare i segni di quella violenza subita. Già quei primi esami avrebbero in realtà lasciato perplessità nel personale sanitario che però ha avvertito, come prevede la norma, le forze dell’ordine. Sul posto sono giunti così gli investigatori della Squadra mobile che hanno ascoltato il racconto della ragazza e hanno immediatamente avviato le indagini.
I poliziotti sono riusciti a visionare le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti all’interno della discoteca e, analizzando quei filmati, si sono accorti che le cose sembravano essere andate in maniera diversa rispetto al racconto della giovane. I poliziotti hanno dunque proceduto all’ascolto dei numerosi testimoni: nemmeno i racconti di questi ultimi, però, hanno confermato la versione della 17enne. Infine i poliziotti hanno ascoltato anche il 25enne che ha dato la sua versione su come si sarebbero svolti i fatti: dichiarazioni che, anche in questo caso, non solo erano in contrasto con quelli della presunta vittima ma, di fatto, collimavano con quanto gli investigatori avevano ricostruito dai filmati e dalle testimonianze dei presenti.
Una situazione complicata, insomma, in cui non sarebbero emersi elementi per contestare reati al 25enne. E così, in accordo con il pubblico ministero di turno Remo Epifani, al 25enne è stato permesso di tornare a casa senza neppure una denuncia in stato libertà. Le indagini, chiaramente, non sono affatto concluse e proseguiranno anche nelle prossime per cercare di capire cosa sia effettivamente accaduto quella notte.