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Manduria, il Parco Archeologico delle Mura Messapiche riapre alla città dopo i restauri
Domani, 25 ottobre, l'inaugurazione: un intervento da oltre 3 milioni di euro
MANDURIA - Domani, 25 ottobre, il Parco Archeologico delle Mura Messapiche viene riconsegnato alla città di Manduria dopo un lungo intervento di restauro: la cerimonia di inaugurazione prenderà il via alle ore 18.00, nella chiesa di Santa Croce, in via Sant’Antonio. Un'opera da oltre 3 milioni di euro, realizzata grazie al Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, diretto dall’architetta Maria Piccarreta.
Al termine della presentazione dei lavori e prima del taglio del nastro al Parco Archeologico, ci sarà il rito di fondazione della Fonte della Bellezza, a cura del maestro ceramista Antonio Vestita, ed una esibizione di danza artistica in abiti storici a cura di Arabesque School e Dedalus.
Manduria è nota per i possenti resti delle opere di fortificazione messapiche. Si possono distinguere tre cerchie murarie: la più interna, lunga circa km 2,2, databile agli inizi del V sec. a.C., formata da grossi blocchi quadrangolari posti per testa dello spessore di 2 m, è preceduta da un fossato. Successivamente, una seconda muraglia, costituita da blocchi squadrati, disposti a filari alterni per testa e per taglio, andò a rivestire la prima, occupandone in parte il fossato. Infine, una ultima cerchia inglobò la prima presumibilmente alla fine del III sec. a.C., ampliando il perimetro circoscritto a 3,3 km. Con i suoi 5 m di spessore e 6-7 m di altezza, anch'essa è preceduta da un fossato, è la più imponente. Il muro si impostò su alcune tombe delle vaste necropoli che si erano formate lungo le strade che uscivano dalle porte della città. La piazza Scegnu è stata arricchita di un nuovo pavimento in pietra, di panchine e luci. Sul pavimento, l’opera del maestro ceramista Antonio Vestita, “Fonte della bellezza”, un mandala ispirato dalla fonte ipogea, che celebra la circolarità dell’acqua e la sua funzione generatrice.
La visita al parco parte proprio da questo cortile, dove il racconto del sito si dipana dalle immagini storiche del Fonte Pliniano e delle mura, che hanno affascinato studiosi e viaggiatori. La visita prosegue, con l’ausilio della pannellistica, lungo i percorsi che toccano i punti salienti del parco: le due cerchie murarie affiancate, il massiccio muro in blocchi squadrati, la porta est, la porta doppia a nord, i fossati, le necropoli, le tracce del depredamento del patrimonio archeologico, la tomba con tracce di decorazione policroma. I percorsi sono stati realizzati a secco, per garantire il minimo impatto sul sostrato archeologico e la reversibilità, e sono affiancati da un profilo in corten che ne segna il tracciato, accogliendo una sorgente luminosa lineare.
L’illuminazione consente la visita notturna alle rovine che si è rivelata una esperienza ricca di suggestioni. Il cantiere è stato anche immaginato come un momento di ricerca e sperimentazione delle potenzialità d’uso del parco, attraverso il bando di una manifestazione di interesse per la realizzazione di eventi di valorizzazione e relativo accordo di collaborazione all’interno del progetto ‘Extraordinaria’, pensato dal Segretariato per far vivere ai cittadini le diverse fasi che accompagnano il restauro e la valorizzazione dei beni architettonici e archeologici.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, della Soprintendente nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, Francesca Romano Paolillo, del Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e del Prefetto di Taranto, Paola Dessì, domani introdurrà i lavori il Segretario Regionale del Ministero della Cultura per la Puglia, arch. Maria Piccarreta. Seguiranno gli interventi dell’arch. Maria Franchini, RUP del progetto, dell’arch. Francesco Longobardi, progettista e direttore dei lavori, della dott.ssa Laura Masiello, direttore scientifico dei lavori, e della dott.ssa Annalisa Biffino, funzionario archeologico della Soprintendenza Nazionale di Taranto. L’incontro sarà moderato da Vito Andrea Mariggiò, assessore alla Cultura del Comune di Manduria.