Il caso

Taranto, truccano un Gratta&vinci da 10 milioni ma vengono scoperti: in 3 a processo

Alessandra Cannetiello

Dopo averlo falsificato lo avevano persino depositato da un notaio

TARANTO - Hanno deciso di tentare la fortuna comprando un biglietto del Maxi Miliardario, ma quando hanno capito di non aver vinto per soli due numeri, hanno pensato di «creare» il tagliando vincente. Non uno qualunque, quello con il jackpot da ben 10 milioni di euro.

È accaduto nel Tarantino l’episodio che avrebbe cambiato la vita, con una vincita da capogiro, a tre “fortunati” che avevano anche provato a mettere al sicuro quel tesoro presentandosi da un notaio per depositare il Gratta e Vinci multimilionario. Qualcosa, però, è andato terribilmente storto e ora i tre rischiano di incassare anche una condanna penale. Il raggiro, infatti, non è andato a segno, lasciando vuote le tasche dei tre giocatori, perché quando la commissione incaricata di controllare le vincite della Lotteria nazionale ha effettuato tutti i dovuti accertamenti, si è accorta di avere di fronte un biglietto contraffatto. Un tentativo anche goffo stando a quanto si legge negli atti dell’inchiesta partita subito dopo la segnalazione alla magistratura: i tre, un 51enne di Martina Franca e due uomini di Ceglie Messapica di 46 e 47 anni, avevano incollato sul loro biglietto «sfortunato», i numeri vincenti nella sezione del «Maxi bonus» che consente di vincere fino a dieci volte il premio.

Il gioco, infatti, prevede che corrispondano i numeri vincenti con quelli che appaiono una volta «grattata» la striscia argentata per ottenere la vincita corrispondente. Se una di quelle cifre è presente nello spazio del Maxi bonus, il premio si moltiplica fino a un massimo di 10 volte. I tre pugliesi, secondo il pubblico ministero, avevano sostituito due numeri proprio nella sezione speciale, riuscendo così ad ottenere un bottino a 7 cifre.

«Un gioco da ragazzi» devono aver pensato i tre uomini che, tuttavia, oggi devono rispondere delle ipotesi di reato di concorso in falso, ricettazione e tentata truffa.

Sarà il giudice Paola D’Amico, al termine del processo di primo grado, a valutare le responsabilità dei tre imputati, tutti assistiti dall’avvocato Donato Muschio Schiavone: nella prossima udienza del dibattimento, infatti, dovranno sfilare dinanzi al magistrato e se dovessero decidere di rispondere alle domande, dovranno provare a fornire una versione dei fatti credibile per cercare di evitare un verdetto sfavorevole.

In Puglia, secondo gli ultimi dati, il business del gioco è in continua crescita: secondo i dati Agimeg, l’Agenzia giornalistica del mercato del gioco, infatti, nel 2023 la spesa ha raggiunto la quota di un miliardo e 221milioni di euro, tra slot machine, scommesse, Lotto, SuperEnalotto e Gratta e Vinci.

E chi non è tra i pochi fortunati vincitori, evidentemente, in rari casi sceglie di tentare la fortuna in maniera diversa. Ma rischiando molto di più di pochi spiccioli.

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