La manifestazione
Taranto, Human Pride invade il centro tra musica, colori e diritti
Centinaia di donne e uomini nelle vie per il corteo festoso
TARANTO - «Per tutti i diritti di tutti» non è solo uno slogan, è il senso di Human pride che si è tenuto ieri pomeriggio per le vie del centro di Taranto. Un corteo festoso e colorato, con diverse centinaia di partecipanti, che questa volta ha celebrato l’orgoglio dei diritti delle persone, sanciti nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e nella nostra Costituzione. «Diritti inalienabili, ma spesso ignorati, se non proprio calpestati». Una considerazione da cui è nato il collettivo di associazioni “HumanPrideTaranto”, che ha l’obiettivo di promuovere tutti i diritti civili e l’inclusione sociale.
«Taranto – ha detto la madrina del pride, l’avvocata Cathy La Torre - è una città che ha raggiunto la maturità per ospitare un evento così importante. È una città straordinaria a cui mi lega il rapporto con tutto l’attivismo che lotta in una terra dove c’è bisogno di colmare la mancanza di diritti attraverso l’offerta di servizi alle persone. L’Human Pride è la manifestazione dei diritti che riguardano l’umanità, le persone e, in ottica antispecista, gli animali. Un’idea che parla di diritti in maniera così trasversale mi sembra una cosa bellissima». Dal mezzo che apriva il corteo, Latorre ha ricordato che «in questi giorni il Parlamento è molto occupato ad approvare come reato universale la gestazione per altri. Vorrei dire che nel mondo l’unico reato universale riconosciuto in alcuni Paesi, è il genocidio di massa. Ma c’è molto meno impegno da parte del Governo sul Piano del risanamento di Taranto e ex Ilva. Sarebbe bene – ha concluso - che anche le persone di questa città si ricordassero che il Parlamento si impegna su cose che, verrebbe da dire, non sono molto importanti?».
A prendere parte alla manifestazione di ieri sono state 47 associazioni che vanno da Arci Puglia a Amnesty Taranto, ma anche Giustizia per Taranto, No Binary Massafra, la casa delle donne Taranto, Citte Citte, la Chiesa Cattolica Ecumenica di Cristo, T Genu, solo per citarne alcune. La manifestazione è stata patrocinata da Comune di Taranto, Centro Servizi Volontariato Taranto e Regione Puglia ed è “dedicato” a Mimmo Martucci, attivista tarantino, scomparso qualche mese fa, che durante la sua vita ha lottato contro ogni forma di discriminazione. Proprio quello che ha raccontato il corteo, chiedendo con forza che vengano posti al centro la tutela dei diritti delle persone Lgbtqia+, delle donne, dei lavoratori, di tutti a vivere in un ambiente sano e alla salute, delle persone migranti, dei corpi non conformi, non binari, delle persone nelle carceri, delle persone trans, delle persone con disabilità. «La generalità del nome – ha raccontato l’attivista Mary Campanella - “Human” è l’essenza stessa del nostro collettivo: non ci occupiamo solamente di tematiche legate alla comunità Lgbtqia+, ci occupiamo anche di disabilità visibili e invisibili, di violenza di genere, di diritti lavorativi e ambientali. È importante, soprattutto nel nostro territorio creare un contenitore che possa formare, informare e lottare per i diritti in maniera globale». È stato intenso il percorso che li ha portati fino a qui: 4 mesi di eventi in cui farsi conoscere e ascoltare. «Sono contenta – ha detto Campanella - che tante realtà associative abbiano accolto con entusiasmo il nostro progetto e lo abbiano sostenuto».