L'evento
La portaerei Cavour fa rotta su Taranto
Si conclude oggi l’esercitazione «Mare Aperto», l’attività con la Charles De Gaulle
TARANTO - Dopo quattro settimane di addestramento, la portaerei Cavour fa rotta verso Taranto. La nave è giunta al termine della sua attività nel Mediterraneo centrale nell’ambito dell’esercitazione «Mare Aperto» che formalmente si concluderà proprio oggi. Circa 10mila militari di 26 nazioni, di cui undici appartenenti alla Nato, oltre 100 tra navi, aeromobili, sommergibili e veicoli non pilotati per quella che è l’esercitazione più grande mai realizzata nel Mediterraneo dalla Marina.
L’attività addestrativa, pianificata e condotta dal Comando in Capo della Squadra Navale della Marina Militare ha visto a bordo anche la presenza di 65 universitari - tra docenti e studenti - di 15 atenei italiani che hanno collaborato con lo staff sulla nave. Giurisprudenza, scienze della comunicazione, cybersecurity sono alcuni dei corsi di laurea frequentati dai ragazzi sul Cavour che hanno partecipato all’addestramento, proponendo idee e contenuti in base allo scenario che faceva da sfondo alla «Mare Aperto».
La proiezione e l'interoperabilità dei gruppi portaerei, forze anfibie e di atterraggio, nonché dei sottomarini e delle forze speciali, sfruttando tecnologie all'avanguardia e personale ben preparato e addestrato, sono un fattore essenziale di efficacia dello strumento aeronavale. L'esercitazione era iniziata il 3 maggio, si è svolta in un'area di operazioni congiunta con l'esercitazione francese Polaris, su una vastissima superficie, da Cipro a Gibilterra, tanto da risultare l’esercitazione aeronavale nel Mediterraneo più grande dal dopoguerra ad oggi. Oltre 10.000 militari, di cui circa 3.600 italiani, appartenenti Marina, Aeronautica, Esercito, Guardia di Finanza. A Questi si sommano 2.700 francesi, 1.400 spagnoli e rappresentanti di agenzie governative di 26 nazioni.
L’addestramento si è svolto contestualmente all’esercitazione francese «Polaris» che ha visto impegnata la portaerei Charles de Gaulle con la fregata italiana Carabiniere nel gruppo di scorta.
Durante la «Mare aperto», in uno scenario internazionale di potenziale crisi, è stato possibile verificare l’efficacia e la prontezza operativa del sistema difensivo dell’Italia, promuovere l'addestramento congiunto con le Marine dei Paesi alleati e partner, allo scopo di rafforzare la sicurezza di navigazione nel Mediterraneo. La tipologia di addestramento avanzato condotto durante la Mare Aperto è stata utile per verificare e accrescere gli standard di preparazione del personale militare italiano nello svolgimento dei propri compiti istituzionali.
«La sicurezza del Mediterraneo, la salvaguardia delle rotte commerciali, la tutela del patrimonio strategico infrastrutturale sommerso sono essenziali per la nostra stabilità, per la nostra economia e più in generale per la prosperità europea», ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. «L'addestramento congiunto, a livello interforze e internazionale, grazie all'esercitazione Mare Aperto è necessario per prepararsi ad affrontare e fronteggiare efficacemente le minacce che potrebbero mettere a rischio la sicurezza comune - ha concluso il ministro Crosetto - e la stabilità internazionale».
La portaerei non resterà a lungo in porto a Taranto. Nei prossimi giorni, infatti, la nave di bandiera della flotta italiana partirà per l’Indopacifico per il pattugliatore d’altura Morosini alla Campagna in estremo Oriente.