TARANTO - È stato condannato a 8 anni di reclusione il 71enne arrestato dai carabinieri a dicembre con l’accusa di aver abusato della nipotina di appena 9 anni. Il giudice Benedetto Ruberto, che ha celebrato il processo con rito abbreviato, nella tarda mattinata di ieri ha inflitto la condanna stabilendo una pena più alta di quella richiesta dall'accusa: il pubblico ministero Marzia Castiglia, che ha coordinato le indagini dell'Arma, aveva infatti chiesto una pena a 6 anni, ma il giudice è andato oltre la richiesta.
Il giudice Ruberto ha inoltre disposto l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualunque attività nelle scuole o in generale da qualunque servizio frequentato da minori. Infine il magistrato ha stabilito che sarà un processo civile a quantificare l'ammontare del risarcimento che l'uomo dovrà versare alla vittima e ai suoi familiari costituiti parte civile attraverso l'avvocato Davide De Santis: in attesa però il giudice ha accolto la richiesta dell'avvocato De Santis e ha imposto all'uomo di pagare una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro.
A dicembre l’uomo è finito agli arresti domiciliari dove si trova tuttora dopo un’indagine partita dalla denuncia fatta dai parenti della bambina: l’accusa nei confronti del 71enne confermata ora in primo grado è di aver attirato con diverse scuse la nipotina in luoghi isolati e di aver approfittato di lei. Violenze terribili che a distanza di tempo sono emerse nei racconti della bambina che ha trovato la forza di svelare anche i dettagli macabri di quei momenti, ma anche di altre nipoti, ormai adulte che a distanza di tanti anni hanno ammesso di essere state anche loro vittime delle attenzioni squallide di quell’uomo che abitava nel loro palazzo.