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Taranto, abusi sulla nipotina: 43enne condannato a 10 anni di carcere

 
Francesco Casula

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Francesco Casula

tribunale di Taranto

Oggi il verdetto. Le violenze durante l’assenza dei genitori

Giovedì 30 Novembre 2023, 21:14

TARANTO - È stato condannato a 10 anni e 8 mesi di carcere un 43enne residente in un comune della provincia ionica accusato di violenza sessuale sulla nipotina di soli 7 anni. È stato il giudice Fulvia Misserini a mettere nel pomeriggio di ieri la sentenza con la quale ha accolto la ricostruzione del pubblico ministero Francesca Colaci che ha coordinato le indagini e che al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna a 12 anni di reclusione. Il giudice, però al termine del rito abbreviato ha inflitto una pena leggermente più lieve, ma condannato l’uomo a risarcire le parti civili, rappresentate dagli avvocati Antonella Primerano e Cristiano Rizzi: un processo civile stabilirà l’ammontare dei danni, ma nel frattempo il magistrato ha accolto la richiesta degli avvocati delle vittime di versare una provvisionale immediatamente esecutiva di 15 mila euro.

L’accusa mossa dal pm Colaci nei confronti del 43enne è di aver approfittato delle circostanze in cui genitori della bambina si trovavano a lavoro o erano ricoverati in ospedale e durante le quali si trovava solo in casa con la nipote che oggi ha 10 anni, per abusare sessualmente di lei. La invitava a entrare in una stanza e, mentre i fratelli erano in una altra camera dell’appartamento, la violentava. Non solo. Per assicurarsi il silenzio della piccola, l’imputato la minacciava di non dire nulla a nessuno «altrimenti sarebbero successe cose brutte». È stata la madre della piccola a notare improvvisamente che il rapporto sereno che esisteva fino a poco tempo prima tra lo zio e la bambina improvvisamente era sparito: la bambina era distaccata e fredda nei confronti dell’uomo e così aveva incaricato la sorella maggiore di provare a capire cosa fosse accaduto. E così la piccola pian piano si è aperta con la sorellina che poi ha raccontato la vicenda alla madre. La donna così ha denunciato tutto alle forze dell’ordine: la denuncia è finita sul tavolo del pm Colaci che ha chiesto e ottenuto di ascoltare la piccola nel corso di un incidente probatorio.

In quell’occasione, dinanzi al giudice Caroli, la piccola vittima ha ripercorso quei momenti «Purtroppo ci sono tante cose molto brutte con mio zio e queste cose brutte sono accadute quando avevo più o meno quasi otto anni, sette» ha detto iniziando il suo racconto per aggiungere che l’uomo «Mi diceva di andare nella stanza.., noi la chiamavamo stanza grande perché era grande, dove dormiva lo zio, e mi faceva cose brutte». Un calvario terminato con l’arresto dello zio: ieri è giunta la condanna di primo grado.

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