TARANTO - Ha ottenuto gli arresti domiciliari il 33enne tarantino arrestato dai carabinieri per il possesso di 1800 video pedopornografici. Il gip di Lecce, competente per questa tipologia di reati, ha infatti accolto la richiesta di revoca del carcere presentata dal difensore, l’avvocato Pasquale Blasi e concesso all’uomo di tornare a casa, ma con il divieto di utilizzare qualunque tipo di dispositivo che consenta di accedere alla rete internet.
Dalle inchieste dei militari di Milano in collaborazione con i colleghi del nucleo Investigativo di Taranto era emerso che l’uomo «risulta stabilmente incardinato entro una strutturata rete di soggetti stabilmente dediti allo scambio e alla detenzione di materiale pedopornografico». Quella quantità incredibile di materiale video per il giudice tarantino era sintomatica anche di un altro elemento: la rete di pedopornografia che i carabinieri stanno provando a smantellare ha a Taranto un sito importante per lo smercio del materiale video e non solo. «L'odierno indagato – scriveva infatti il giudice che aveva inizialmente confermato il carcere - risulta in contatto con soggetti che, oltre a detenere e diffondere il materiale» fanno «commettono - o quantomeno agevolano - gravissimi reati di violenza sessuale o di atti sessuali con minori».