Il caso
Taranto, la colf 47enne ruba ori per 40mila euro, anche le fedi nuziali: ai domiciliari
Ha svaligiato due abitazioni: i preziosi venivano poi rivenduti a negozi “Compro Oro”.
TARANTO - Anelli, bracciali, collane, persino le fedi nuziali con i nomi degli sposi: avrebbe rubato tutto l'oro trovato negli appartamenti. Ha svaligiato due abitazioni un tarantina di 47enne, collaboratrice domestica di alcune famiglie a cui avrebbe sottratto preziosi per decine di migliaia di euro e poi rivenduti a negozi “Compro Oro”.
La donna è finita agli arresti domiciliari con l'accusa di furto e ricettazione al termine delle indagini coordinate dai pubblici ministeri Remo Epifani e Francesco Sansobrino partite dalle denunce presentate dalle due famiglie. Storie sostanzialmente simili: la donna sarebbe stata contatta per offrire collaborazione alle faccende domestiche e nel corso delle giornate avrebbe fatto sparire tutti i gioielli conservati.
In una delle due case sarebbe riuscita a portare via un anello in oro bianco con diamanti abbinato a un paio di orecchini in oro bianco, bracciali e collane da uomo e da donna, orecchini, pendenti, un orologio in oro giallo e poi ancora anelli in oro bianco con zaffiro e brillantino o con pietra verde e tre fedi nuziali in oro giallo.
Nella seconda abitazione, invece, la 47enne si sarebbe impossessata di un anello in oro giallo con diamante, di un altro con pietra di topazio giallo e diamanti su oro giallo, di due fedi nuziali in oro giallo recanti i nomi e le date di matrimonio della coppia che l'aveva chiamata a lavorare. E poi un anello in oro giallo con perla e zirconi, un altro con zaffiro e diamantini, un bracciale in oro giallo a manetta raffigurante due foglie intrecciate, un altro ancora con corallo rosa su oro giallo, una collana girocollo in oro, tre coppe in argento e anche anelli in metallo dorato con brillantini o pietre gialle.
Quest'ultimo colpo era stato quantificato inizialmente dagli inquirenti in un valore di 15mila euro, ma gli esperti del “compro oro” ascoltati dai carabinieri nel corso delle indagini, hanno invece innalzato il valore dei preziosi fino a 40mila euro. Nella denuncia presentata dalla donna ai militari, si legge che dopo i primi sospetti maturati con la scomparsa dei primi gioielli, la 47enne è stata tenuta d’occhio in una delle giornate di lavoro: proprio la padrona di casa l’avrebbe pizzicata mentre cercava di allungare nuovamente le mani in un contenitore della camera da letto da cui in passato erano già scomparsi alcuni anelli.
È stato il giudice per le indagini preliminari Giovanni Caroli a firmare nei giorni scorsi l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari su richiesta dei pubblici ministeri Epifani e Sansobrino. Nella mattinata ieri, la donna è comparsa dinanzi al giudice per l'interrogatorio di garanzia: accompagnata dal suo difensore, l'avvocato Daniele Lombardi, la donna ha sostanzialmente ammesso gli addebiti provando a spiegare quei gesti come la risposta a un bisogno: ha detto di essere sola e senza alcun sostegno familiare o economico e che da anni è affetta da problemi di salute.