Lo stato di agitazione
Taranto, Amiu taglia 100 somministrati, monta la protesta
Il sit-in, come spiega il sindacato Usb, nasce dalla decisione dell’azienda di lasciare a casa 100 lavoratori, tra autisti e operatori ecologici, con contratto a tempo determinato
TARANTO - Sit-in questa mattina, davanti al Municipio di Taranto, dei lavoratori «somministrati» della società partecipata Kyma Ambiente-Amiu. Lo stato di agitazione, spiega il sindacato Usb, è scaturito dalla «decisione dell’azienda di lasciare a casa 100 lavoratori, tra autisti e operatori ecologici, con contratto a tempo determinato; di questi, 30 già fuoriusciti per contratto scaduto a gennaio scorso, e la parte restante ancora in attività, ma solo fino ad aprile». Se «da un lato - aggiunge l’Unione sindacale di base - Kyma Ambiente lascia che i contratti si esauriscano senza prevedere alcun rinnovo, dall’altra cerca nuova manodopera, sempre con gli stessi profili, attraverso un bando».
Secondo l’organizzazione sindacale «uno spiraglio sembra esserci grazie all’apertura mostrata dal direttore generale del Comune Carmine Pisano e dal vicesindaco Fabrizio Manzulli che, mentre oggi era in corso il presidio, hanno convocato i rappresentanti sindacali. L’Usb ha chiesto il ritiro del bando, il reintegro dei lavoratori che sono fuori da gennaio e la proroga dei contratti che scadono in questo mese: tutto con accordo in sede Arpal». Mercoledì si discuterà delle difficoltà finanziarie della società partecipata nel corso di un Consiglio comunale monotematico.