Ex Ilva
Taranto, la scissione in Confindustria fa scendere in campo il presidente nazionale
Le dichiarazioni dopo la decisione di oltre 50 ditte dell’indotto ex Ilva di formare una propria associazione. Bonomi: «Noi lavoriamo nell'interesse di tutti»
TARANTO - La scissione in Confindustria fa scendere in campo il presidente nazionale Carlo Bonomi. «Io ritengo che Confindustria lavori sempre nell’interesse dell’industria, del Paese e anche di coloro che non sono iscritti».
La dichiarazione fa seguito alla decisione di oltre 50 ditte dell’indotto ex Ilva di lasciare Confindustria Taranto e formare una propria associazione. Bonomi ne ha parlato a margine dell’assemblea generale organizzata dall’associazione degli industriali sul tema «Le sfide della transizione».
«Io - ha sottolineato Bonomi - la definisco Confindustria della tripla A: autonoma, apartitica e agovernativa, nel senso che la cifra distintiva è l’indipendenza. Noi siamo un’associazione indipendente. Coloro che ritengono di ritrovarsi nella nostra mission stanno in Confindustria, chi ritiene di avere altre idee liberamente può stare fuori». A proposito della vertenza Ilva, Bonomi ha ricordato che «c'è stato un incontro che ha riavvicinato azienda e sindacati, che era un pò che non si incontravano, e ha permesso al Mef di staccare un assegno di 680 milioni. Abbiamo lavorato per tutti, quindi nessun problema».
Presenti all’assemblea anche il presidente di Federacciai, Antonio Gozzi; il rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini; il rettore del Politecnico di Bari, Francesco Cupertino; il vicepresidente di Sistema Moda Italia Carlo Palmieri; il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana; il presidente di Confindustria Taranto, Salvatore Toma; il comandante marittimo Sud, Flavio Biaggi; l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Alessandro Delli Noci; e il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. (ANSA).