Le aree verdi
Taranto, parco «Salina piccola»: affidata la progettazione
Per una nuova idea di città: «Incarico a tecnici della provincia di Treviso, guardando ai Giochi»
TARANTO - Assegnato l’incarico per la progettazione definitiva del Parco della Salina Piccola al quartiere Salinella. Con il provvedimento del dirigente del settore Urbanistica del Comune di Taranto, Mimmo Netti, che ha confermato i verbali della gara di appalto si è conclusa questa fase amministrativa. E così, questa zona insieme al futuro "Parco sportivo del Mediterraneo" diventerà l'area a verde attrezzata più grande della città di Taranto, componendo così la spina dorsale della Green Belt est (dall’inglese, cintura verde) della città. Almeno, questo è l’obiettivo dell’Amministrazione guidata dal sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. In particolare, il progetto, cofinanziato con 800mila euro in virtù dell’aggiudicazione del bando Italia City Branding, in precedenza, aveva raccolto le istanze del territorio al termine di un processo partecipativo di ascolto delle principali associazioni. La speranza è che quest’area possa diventare il luogo simbolo dei XX Giochi del Mediterraneo, in programma a Taranto nel giugno del 2026.
Per la cronaca, nell’ambito del programma Italia City Branding, è prevista l’esecuzione di tre interventi (messa in sicurezza idraulica del quartiere Salinella; Parco della Salina Piccola e Parco urbano sportivo Giochi del Mediterraneo). Alla gara (l’importo era 227mila più Iva) per la progettazione definitiva, hanno poi partecipati due pool di tecnici, e a seguito delle operazioni di verifica si è classificato al primo posto in graduatoria un raggruppamento di professionisti di Pieve di Soligo in provincia di Treviso composto da: Its srl (nel ruolo di capogruppo mandataria); Xaler Engineering srl; Pan Associati srl; – Geologo Luigi Chiffi e, infine, Se. Arch. srl (nel ruolo di, come si dice in gergo, mandanti). Che hanno prevalso con un ribasso, offerto sull’importo dei servizi a base d’asta, del 10 per cento.
La scommessa (da vincere assolutamente), dunque, è che il Parco possa diventare un polmone verde a disposizione della città. La Salina Piccola, del resto, così come ha più volte sottolineato l’Osservatorio permanente Salinella (Ops), potrebbe essere il vero punto di svolta nella concezione green di Taranto. Infatti la zona potrebbe essere utilizzata anche per fare agricoltura biologica, anche in considerazione del fatto che un gran numero di terreni è stato abbandonato. Sono aree, queste, che potrebbero essere positivamente sfruttate per il recupero di alcune coltivazioni. Inoltre, sempre in quell‘a zona ’area, andrebbe preservata la biodiversità. Nell’oasi, infatti, sono stati spesso avvistati specie come ibis sacro, aironi, cinerini, gufi e falchi grillai. Uno spettacolo da non perdere soprattutto per gli amanti del birdwatching.
Riepilogando, per la cronaca, così come giustamente sottolinea il sito internet www.ambienteambienti.com, nel quartiere Salinella, esiste una depressione, una palude detta della Salina Piccola, un’area naturale di una bellezza mozzafiato. La Salina Piccola, in realtà, fa parte di un trio di saline naturali presenti nel territorio tarantino: la Salina Grande e le Terre Salse, ridenominate Palude di San Brunone. Sul loro territorio ora si trovano l’ex Ilva e il cimitero cittadino che prende il nome di San Brunone.