Edilizia

Taranto, nel progetto delle case popolari il Comune cambia ancora

Fabio Venere

Modificate le aree scelte per realizzare 216 alloggi. Le novità maggiori nel quartiere Paolo VI

TARANTO - Case popolari, si cambia (ancora). In particolare, le novità riguardano il programma di rigenerazione urbana del quartiere Tamburi che prevede la demolizione di 216 alloggi delle cosiddette case parcheggio di via Machiavelli e la ricostruzione di altrettanti nuovi appartamenti in diverse aree della città secondo la logica dello spazio diluito.

Le ultime novità sono state sancite da due delibere di giunta che hanno modificato le zone su cui verranno realizzate le case previste al quartiere Paolo VI. Che, in gergo, si definiscono aree di atterraggio. Alla fine, il Comune di Taranto, anche in virtù di alcune proteste da parte di gruppi di residenti nei siti candidati ad ospitare i cittadini che verranno trasferiti dal rione Tamburi, ha stabilito che gli alloggi popolari (Erp ovvero edilizia residenziale pubblica) verranno costruiti in zone già classificate dal Piano regolatore come «Erp». In questo modo, del resto, non servirà più adottare una variante al Prg che, per legge, avrebbe dovuto prendere in considerazione eventuali osservazioni da parte dei soggetti interessati. Ci sarebbe stato il rischio, nel caso in cui fossero state individuate aree non destinate a case popolari, che la matassa si potesse ingarbugliare sino a sfociare magari in qualche ricorso al Tar. Meglio evitare, dunque. Eppure nonostante quest’orientamento assunto, un paio di incognite restano.

In premessa, occorre ricordare che il programma di rigenerazione del quartiere Tamburi fu finanziato (ormai è necessario usare il passato remoto) per complessivi 26 milioni di euro. Di questi, 15 provenienti dal ministero delle Infrastrutture nell’ambito del “Piano città” e 11 dalla Regione Puglia attraverso il canale dei Por. Il soggetto attuatore è l’Arca (l’ex Iacp per intendersi) che con i suoi tecnici della sede di Taranto e con alcuni progettisti sta lavorando al raggiungimento dell’obiettivo, collaborando con l’Amministrazione comunale proprietaria dei terreni sinora selezionati.

Ora, i siti individuati su cui costruire le case popolari. L’unica area che non ha subito, nel corso del tempo, modifiche è quella del rione Salinella ubicata quasi di fronte alla caserma dei Carabinieri. Lì, verranno costruiti 26 appartamenti di edilizia popolare per un importo stimato in 3,1 milioni di euro. Quello della Salinella, peraltro, è l’unico dei lotti del programma in cui c’è già il progetto definitivo. Particolarmente complessa è stata la vicenda collegata alle future nuove case Erp che verranno realizzate a Paolo VI. Dopo circa tre anni dalle intese, la soluzione finale (salvo imprevisti) dovrebbe portare ad edificare su un’unica vasta area in via della Liberazione gli alloggi previsti da tre lotti inizialmente distinti (con i numeri 2, 7, 8). Il tutto, per complessivi 96 appartamenti che verranno costruiti contando su un finanziamento disponibile di 3,8 milioni di euro per ciascuno dei tre stabili. Nel recente passato, infatti, erano state scartati nell’ordine un sito vicino ad una sede universitaria e nei pressi del luogo in cui sorgerà una parrocchia. C’era stato anche il semaforo rosso per un’area di Tramontone che pure era stata candidata per tamponare le difficoltà incontrate a Paolo VI. Le proteste dei residenti, però, hanno riportato la questione da dove era partita, sino all’individuazione di questa maxi area in cui costruire i tre lotti.

Resta, infine, da chiarire e da capire dove potrebbero essere realizzati gli alloggi dei lotti 9 e 12 inizialmente previsti a San Vito (via Vizzarro) e Tre Carrare (via Acton), ma in aree demaniali. Nulla da fare. Ora, l’ipotesi più concreta è che questi ulteriori 62 alloggi si realizzino tra Taranto Due e Lama nell’ambito di un programma di edilizia convenzionata, ormai datato, mai del tutto completato.

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