Politica
Amministrative Taranto: «fumata bianca» nel c.destra per Walter Musillo
Sarà lui il candidato sindaco grazie all'intesa tra Patto per Taranto, Fi, Lega e At6
TARANTO - «Fumata bianca» per Walter Musillo. Sarà lui il candidato sindaco di quell’alleanza che mette insieme il centrodestra (ma con il dubbio di Fratelli d’Italia) e il raggruppamento civico - centrista denominato «Patto per Taranto». Alle cinque della sera, è terminata l’altalena che, nell’arco della stessa giornata, ha visto salire prima Musillo e poi Giovanni Gugliotti, presidente della Provincia, «kingmaker» dell’operazione e regista del cartello anti Melucci, sin dai mesi precedenti allo scioglimento del Comune di Taranto.
A proposito di Fdi, già ieri sera, ha ricevuto un documento politico firmato da Forza Italia, Lega, Noi con l’Italia, At6 e dalla triade del «Patto per Taranto» in cui si avanza la candidatura di Musillo e si sottolinea l’importanza dell’unità nella prossima sfida elettorale. Ma solo oggi, nel corso di una conferenza stampa, si conoscerà in maniera definitiva il perimetro della coalizione.
In realtà, il nome di Musillo era in pole position già dopo la riunione - fiume svoltasi mercoledì a Roma, per poi perdere quota visto il niet del partito di Giorgia Meloni. Che non ha mai fatto mistero di non gradire un candidato che, sino a qualche anno fa, era il segretario provinciale del Pd. Nulla di personale come si dice in questi casi, ma la sostanza non cambia.
In un contesto simile, in una giornata caratterizzata da telefonate e videocall, era stata fatta circolare anche l’ipotesi che si potesse giungere ad un terzo nome. In questo scenario, la mediazione (che poi non c’è stata) avrebbe portato a Checco Tacente, giovane avvocato, moderato per vocazione. L’altro ieri, del resto, ci sarebbe stato pure qualche sondaggio verso il presidente dell’Autorità portuale, Sergio Prete, garbatamente respinto al mittente. Ma poi si arriva alla soluzione - Musillo che, peraltro, consente al «Patto per Taranto» di non perdere la leadership conquistata dopo la caduta del primo cittadino Pd.
Intanto, dalla parte opposta dello schieramento, ieri mattina, l’ex sindaco di Taranto e candidato del centrosinistra, Rinaldo Melucci, ha tracciato il bilancio dei suoi quattro anni e mezzo di governo. Che, lo scorso 16 novembre, sono stati interrotti dallo scioglimento anticipato del Municipio causato dalle dimissioni di 17 consiglieri.
Prima di parlare con candidati e sostenitori, ai microfoni dei giornalisti, Melucci ha disegnato i confini della sua coalizione. Che lui stesso definisce progressista, ma di cui fanno parte anche componenti civiche e moderate. E a proposito poi «degli amici del Movimento Cinque Stelle», l’ex primo cittadino non nasconde il suo ottimismo rispetto ad un’intesa che potrebbe reggersi anche sul fatto che «la mia alleanza - osserva Rinaldo Melucci - si basa sulle forze che hanno composto il Governo Conte II e sullo schema che guida la Regione Puglia. Del resto, una parte importante dei risultati raggiunti sono il frutto del Cantiere Taranto per la rigenerazione della nostra città». Poi l’annuncio: «Prossimamente con il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, con il leader dell’M5S, Giuseppe Conte e con il segretario di Articolo Uno, Roberto Speranza, oltre che con il presidente Michele Emiliano, organizzeremo un’iniziativa a sostegno della mia candidatura».
I risultati amministrativi riepilogati ieri sono racchiusi in cinque obiettivi che derivano dal piano locale di transizione «Ecosistema» Taranto, che ha poi dato il nome alla coalizione. «Abbiamo bisogno di idee che rispecchino il volto nuovo della città - spiega Melucci - che siano innovative, ma in continuità con quanto seminato in questi anni». Parallelamente al tavolo del programma, la coalizione «Ecosistema Taranto 2022» avvierà la fase di ascolto dei quartieri. «Confermiamo quanto la partecipazione sia per noi elemento imprescindibile - conclude il candidato sindaco del centrosinistra - andremo in ogni zona della città per sondare gli umori e spiegare cosa abbiamo fatto fino a oggi».
Melucci, con alle spalle i cartelloni su campeggia lo slogan «Fatto 100» scelto per descrivere gli obiettivi raggiunti durante il suo mandato, ha poi presentato alla stampa gli esponenti dei partiti e delle liste civiche che lo sostengono. La squadra, guidata dal Pd, punta molto sul civismo per tentare il bis in Municipio, liberi «dalle scorie che ci hanno ostacolato». Ogni riferimento è puramente... voluto.
Sono 15 i simboli del cartello a sostegno dell’ex Pd: Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Salvini, Udc, Noi con l'Italia, Movimento Schittulli, Nuovo Psi, Nuovo Cdu, At6-Lega d’Azione Meridionale, Patto Popolare, Idea Indipendente, Sds Taranto (che appoggiava l’ex sindaco di centrosinistra Ippazio Stefàno), Voltiamo Pagina, Nuova Italia Unita e Buona destra.
Nella campagna elettorale delle scorse amministrative Musillo fu, peraltro, uno dei principali sostenitori di Rinaldo Melucci, contribuendo alla sua elezione a sindaco. Poi la rottura. L'amministrazione comunale è caduta anticipatamente dopo che 17 consiglieri su 32, il 16 novembre scorso, presentarono contestualmente le dimissioni finalizzate allo scioglimento del Consiglio comunale. Firmarono anche esponenti di maggioranza, a partire da Massimiliano Stellato, che è anche consigliere regionale di maggioranza a sostegno del governatore Michele Emiliano. La coalizione «Ecosistema Taranto» che candida a sindaco Melucci è formata da Partito democratico, Articolo uno, Partito socialista italiano, Sinistra Italiana Più Centrosinistra, Con Emiliano, Italia in Comune, Mezzogiorno Federato, Una Strada Diversa e liste civiche. Prosegue il dialogo con Movimento Cinque Stelle.