La protesta
Ex Ilva, sit-in degli ambientalisti, sulle t-shirt lo slogan: «I bimbi Taranto vogliono vivere». Sindacati: «Cig non idonea, presidio il 2 luglio»
Il flash mob di protesta dinanzi alla Prefettura, organizzato da cittadini e associazioni dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato l’ordinanza del sindaco di fermata dell’area a caldo dell’ex Ilva
TARANTO - «I bambini di Taranto vogliono vivere» era scritto in una maglietta indossata da un piccolo con la mascherina da superman, che ha partecipato nel pomeriggio al flash mob di protesta dinanzi alla Prefettura, organizzato da cittadini e associazioni dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato l’ordinanza del sindaco di fermata dell’area a caldo dell’ex Ilva. Alcuni attivisti si sono stesi per terra bloccando la strada.
«Ci siamo giustamente commossi - ha sottolineato Luca Contrario del movimento Giustizia per Taranto - per la fantastica notizia del ritrovamento del bimbo disperso nei boschi del Mugello», ma "chiedo la stessa empatia degli italiani per salvare i bambini di Taranto condannati a morte per salvaguardare impianti inquinanti e sotto sequestro. Una sospensione evidente dello Stato di diritto - ha detto - una vergogna ignobile di cui tutta la nazione deve sentirsi responsabile». L'associazione Genitori Tarantini Ets ha aggiornato la copertina della propria pagina Facebook con la frase «Noi non dimentichiamo i complici del nostro genocidio».
IL COMMENTO DEI SINDACATI - «Anche alla luce della sentenza del Consiglio di Stato» che ha annullato l’ordinanza del sindaco di Taranto sulla fermata dell’area a caldo dell’ex Ilva, consentendo la prosecuzione dell’attività, la cassa integrazione non è «uno strumento idoneo a gestire la complessa fase legata al futuro piano industriale e ambientale di tutti gli stabilimenti di Acciaierie d’Italia». Lo affermano Fim, Fiom e Uilm, in una nota diffusa dopo aver incontrato l’azienda oggi nel siderurgico Acciaierie d’Italia a Taranto sulla proroga della cassa integrazione ordinaria, già annunciata, che partirà il 28 giugno per un massimo di 4mila unità e per un periodo presumibile di 12 settimane.
Evidenziando «criticità in merito all’avvio della stessa procedura» Fim, Fiom e Uilm annunciano che il 2 luglio, «in assenza di una convocazione celere da parte dei ministeri competenti, saranno in assemblea con presidio, dalle ore 9, presso la portineria Direzione, per decidere insieme ai lavoratori le iniziative di mobilitazione da intraprendere». E' «inaccettabile - aggiungono le sigle metalmeccaniche - che la discussione» sulla nuova cassa integrazione «possa avvenire senza che ancora si sia insediato il Cda di Accierie d’Italia e soprattutto in assenza di un Governo che - concludono - dovrebbe garantire la concreta gestione della vertenza attraverso un costante e proficuo confronto con le rappresentanze dei lavoratori».