Le dichiarazioni
Ex Ilva, Melucci a Roma in attesa pronuncia Consiglio di Stato: «Acciaio non vale più di una vita»
Insieme all’assessore all’Ambiente Paolo Castronovi ha manifestato davanti a Palazzo Spada
«Ci aspettiamo che il Consiglio di Stato tuteli i diritti costituzionali ed inalienabili dei cittadini tarantini, prima e meglio degli interessi delle grandi lobby industriali: è uno spartiacque morale e anche strategico per l’Italia intera e il suo sistema economico». Lo sottolinea il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, che insieme all’assessore all’Ambiente Paolo Castronovi ha manifestato davanti a Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, in attesa degli esiti dell’udienza relativa al ricorso di ArcelorMittal e del Governo contro la sentenza del Tar di Lecce che impone la fermata dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico, in ottemperanza a un’ordinanza dello stesso primo cittadino.
«Gli altiforni - aggiunge Melucci - si stanno spegnendo in tutta Italia e in tutti i paesi civili e moderni, per questo torniamo a chiedere al Governo un urgente tavolo per un accordo di programma che possa gestire questa evoluzione. Senza la tutela della salute ed una vera e coraggiosa transizione ecologica, tecnologica ed energetica, il Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) sarà soltanto una farsa». L’ex Ilva, rileva il primo cittadino, «può essere, in termini di credibilità, la 'Caporettò del Governo Draghi, e la certificazione di un grave declino dell’umanesimo italiano. O, al contrario, può rappresentare l’inizio di una nuova epoca di ripartenza e resilienza. Vedremo se il carbone e l’acciaio valgono più della vita umana nell’Italia del ventunesimo secolo». «Di certo, qualunque sia l’esito dell’udienza odierna - conclude Melucci - Taranto non si arrende e continua la sua battaglia per la vita».