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Mittal Taranto, no a integrazione salario e rotazione Cig

Redazione online

Lo sottolinea Alessandro Dipino della segreteria Ugl Metalmeccanici di Taranto riferendosi all’incontro di oggi tra la dirigenza di ArcelorMittal e le organizzazioni sindacali

TARANTO - «Avevamo manifestato la disponibilità ad addivenire ad un accordo con l’azienda, qualora ci fosse la volontà di accogliere almeno due delle richieste di integrazione salariale, rotazione dei lavoratori interessati dall’ammortizzatore sociale e smaltimento ferie in luogo della Cigo, ma sin da subito si è compreso che l’atteggiamento da parte dell’azienda fosse quello di una totale chiusura».

Lo sottolinea Alessandro Dipino della segreteria Ugl Metalmeccanici di Taranto riferendosi all’incontro di oggi tra la dirigenza di ArcelorMittal e le organizzazioni sindacali sulla proroga dal 5 aprile della Cig con causale Covid per 13 settimane e sugli assetti di marcia fino al 30 giugno. L’azienda ha annunciato la fermata per due mesi dell’Altoforno 4 e dell’Acciaieria 1.

«Sulla integrazione salariale - aggiunge Dipino - alla Cig, come già avvenuto in passato, è stato subito espresso parere contrario. Nel merito della rotazione, l’azienda ha affermato che non ci sarebbe alcuna utilità a predisporre un sistema così articolato per un periodo limitato di 60 giorni» e nel merito «dello smaltimento delle ferie in luogo della Cassa Integrazione, non è stata capace di fornire evidenza di quali siano le linee guida fornite, spiegando che le ferie serviranno per la prossima estate». 

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