Il siderurgico
Arcelor Mittal, Confcommercio Taranto: «Carbone è modello superato»
Così Leonardo Giangrande riferendosi alle anticipazioni sul piano industriale e ambientale della nuova Ilva
TARANTO - «Gli sforzi portati avanti dalla Amministrazione comunale del capoluogo, con il sostegno della Regione Puglia e dello stesso Governo, per un nuovo modello di sviluppo che traguardi ad una transizione ecologica definitiva che presuma una bonifica integrale del territorio, rischiano di essere annullati da un modello produttivo purtroppo ancora legato al carbone». Lo afferma il presidente di Confcommercio Taranto Leonardo Giangrande riferendosi alle anticipazioni sul piano industriale e ambientale della nuova Ilva, «che punta - aggiunge - su 8 milioni all’anno di tonnellate di acciaio, pur annunciando la costruzione del più grande impianto 'verdè d’Europa. Una previsione che contrasta con l’idea di 'sviluppo sostenibilè declinato negli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu».
Secondo Giangrande, «il tempo è trascorso inutilmente se ad otto anni dal sequestro degli impianti e dall’arresto dei Riva e dei dirigenti siamo ancora qui a non avere contezza della valutazione dell’impatto sanitario dello stabilimento siderurgico. Siamo ancora una volta dinnanzi ad un Governo che mette una ipoteca sulla salute e sulla vita dei cittadini e che
poco si preoccupa delle conseguenze delle proprie decisioni sul destino di una intera comunità». Mentre «il mondo - conclude - si muove verso un futuro più verde, Taranto resta ancorata ad un modello di sviluppo incapace di emanciparsi dal passato, belle enunciazioni a parte».