la protesta

Mittal Taranto, 2 ore di sciopero: presidio davanti direzione

Redazione online

Fim, Fiom e Uilm che invocano chiarezza sui termini della trattativa tra governo e azienda per la definizione della nuova compagine societaria

TARANTO - E’ in corso negli stabilimenti del gruppo ArcelorMittal Italia lo sciopero di due ore proclamato da Fim, Fiom e Uilm che invocano chiarezza sui termini della trattativa tra governo e azienda per la definizione della nuova compagine societaria, attesa entro il 30 novembre. In concomitanza con la conferenza stampa in modalità telematica dei segretari generali di Fim, Fiom e Uilm Roberto Benaglia, Francesca Re David e Rocco Palombella si tengono presidi davanti agli stabilimenti.

A Taranto si sta svolgendo un sit-in di lavoratori e rappresentanti sindacali nei pressi della portineria della direzione. I sindacati sostengono che la gestione degli impianti «a partire dalla firma dell’accordo del 6 settembre 2018 è andata via via peggiorando fino a diventare insostenibile».

Fim, Fiom e Uilm chiedono inoltre all’azienda e al Governo, «alla luce dell’annunciato ingresso dello Stato tramite Invitalia nel capitale sociale di AM InvestCo, la presentazione del piano ambientale e i tempi di realizzazione delle opere di messa a norma degli impianti"; «la presentazione del piano industriale, stabilendo in maniera definitiva quale sarà il destino del gruppo, quale il modello produttivo, tempi certi sul rilancio degli impianti fermi da anni"; «la definizione di un percorso certo di reintegro in ArcelorMittal dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria, loro eventuale impiego, per il tempo di permanenza in As, nelle opere di bonifica e garanzie stabili, da subito, sul loro futuro"; "chiarezza sulla gestione del mondo degli appalti».

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