Regionali

Taranto, Mario Cito: «Mi candido con l'Udc, ma non provo disagio»

Fabio Venere

Corre per le regionali col benestare del padre Giancarlo. «Fitto ha ...insistito»

Taranto - «Non avverto alcun disagio a candidarmi al Consiglio regionale con l’Unione di centro. Anzi, questa opportunità mi consente di sostenere il centrodestra e, in particolare, la candidatura a presidente della Regione di Raffaele Fitto». Lo dichiara alla Gazzetta Mario Cito, consigliere comunale di At6, figlio di Giancarlo ex sindaco ed ex deputato di Taranto sempre sotto il simbolo della tivvú che poi divenne partito.

Consigliere Cito, sinceramente, fa un certo effetto vederla candidata con l’Udc - Nuovo Psi. E per lei, davvero nessun problema?
«L’Unione di centro (la l’osta é federata con il Nuovo Psi, ndr) é nella coalizione di centrodestra. A me interessa questo. E poi, Raffaele (Fitto, ndr) ha insistito così tanto per avermi tra le sue liste».

E quale sarebbe il motivo di questo interesse così forte?
«Beh, ad ogni elezione a cui ho preso parte (Regionali comprese) ho sempre ottenuto molti voti. Cinque anni fa, ad esempio, in Forza Italia, fui il primo dei non eletti conseguendo oltre 5.400 preferenze. E poi, in realtà, c’è anche dell’altro».

Cosa?
«Fitto ha insistito così tanto per farmi candidate anche per creare una sorta di effetto traino. In che senso? Il mio cognome - e soprattutto il mio consenso elettorale - dovrebbero aver convinto altri candidati di altre province a candidarsi nell’Unione di centro. Per essere più chiari, con me candidato nel partito dell’on. Cesa (che ringrazio) ci sono più possibilità di far alzare il quoziente elettorale».

D’accordo, ma nei mesi scorsi il suo nome era stato più volte accostato nell’elenco dei possibili candidati alle Regionali in Fratelli d’Italia prima e nella Lega poi. Cosa é accaduto?
«Avevo ricevuto precise garanzie, ma sono stato tradito dai vertici provinciali e regionali di questi due partiti. Si sa, il mio consenso fa paura. E qualcuno, da quelle parti, appena ha sentito il mio nome ha iniziato a non dormire più la notte per il timore di avere nella stessa lista un concorrente del mio peso elettorale».

È così, si ritrova a candidarsi con l’Udc - Nuovo Psi. Nel dicembre del ‘93, però, suo padre fu eletto sindaco di Taranto proprio prendendo a picconate i partiti della Prima Repubblica. Si sente di vivere in una sorta di contraddizione personale prima ancora che politica?
«Lasciamo perdere il passato. L’Unione di centro é collocata nel centrodestra, a sostegno dell’amico Raffaele Fitto. E io, da buon soldato del centrodestra, ho risposto alla chiamata alle armi».

Sempre politicamente parlando, come ama ripetere suo padre. Giusto?
«(Sorride, ndr). Sí, certo».

A proposito, ha condiviso sino in fondo questa sua scelta?
«Assolutamente sí. Mio padre, Giancarlo, sarà al mio fianco in questa campagna elettorale».

E allora riprenderà dal piccolo schermo lo storico e immancabile appuntamento con “Filo diretto”?
«Avvieremo una campagna elettorale utilizzando tutti i mezzi di comunicazione partendo dai social network, ma anche facendo ricorso alla tivvù».

Per concludere, consigliere Cito, dopo una vita a destra ora si candida con i centristi che sono tra gli eredi della Democrazia cristiana. Da oggi, la potremo chiamare “amico Mario”?
«Beh... ora vi saluto, fatemi andare in giro a raccogliere i voti. E, statene certi, li prenderò anche questa volta».

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