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Ex Ilva Taranto, vertice sull’indotto convocato dal Governo

 
MIMMO MAZZA

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MIMMO MAZZA

Emergenza Covid-19, proroga per i lavori all’altoforno 2

Sabato 08 Agosto 2020, 10:07

15:45

TARANTO - Due sottosegretari al capezzale dell’indotto ArcelorMittal: si svolgerà lunedì mattina l’incontro, disposto direttamente dal premier Giuseppe Conte, per fare il punto sui mancati pagamenti - ammontanti ormai a oltre 40 milioni di euro - alle aziende che lavorano nel settore dell’appalto dello stabilimento siderurgico di Taranto. Al vertice parteciperanno ArcelorMittal, Confindustria e Camera di Commercio di Taranto, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Mario Turco - che ha investito della vicenda il presidente Conte - e il sottosegretario allo Sviluppo economico Alessandra Todde, delegata alle crisi di impresa. I tentativi di dialogo tra imprese e ArcelorMittal sinora si sono rivelati vani per le promesse non mantenute dall’amministratore delegato Lucia Morselli, la speranza è che l’intervento del Governo contribuisca almeno a fare un po’ di chiarezza.

Intanto, il giudice Patrizia Todisco - nella sua qualità di magistrato incaricato della direzione della seconda sezione penale del tribunale di Taranto - ha concesso ai commissari dell’Ilva, più tempo per il lavori di messa a norma dell’altoforno 2, teatro nel giugno 2015 dell’incidente costato la vita all’operaio Alessandro Morricella. Gli avvocati Angelo Loreto e Filippo Dinacci, legali di Ilva in As (proprietari degli impianti dati in gestione ad ArcelorMittal) in particolare, avevano chiesto una proroga nell’esecuzione degli interventi affidati alla Paul Wurth e slittati a causa dell’emergenza Covid-19. Si tratta, nel dettaglio, dei sistemi per il caricamento della massa a tappare, dove la data di consegna prevista slitta dal 24 agosto prossimo al 28 ottobre 2010; le nuove macchine a forare, equipaggiate con sistemi per il caricamento automatico, la cui operatività passa dal 18 gennaio 2021 al 6 marzo 2021; infine, i sistemi di campionamento automatico della ghisa, che non saranno più pronti il 25 settembre ma il 20 novembre prossimo. Sulla richiesta di proroga si era espresso positivamente il pubblico ministero Daniela Putignano, osservando che «gli effetti della pandemia appaiono integrare una causa di forza maggiore» e che «le dilazioni richieste per il completamento del processo di automazione del campo di colata appaiono ragionevolmente contenute». In passato roventi sono state le polemiche sulla concessione, o meno, della facoltà d’uso dell’altoforno 2 per eseguire i lavori di messa a norma, polemiche poi evaporate quando, proprio a seguito dell’emergenza Covid-19 e della conseguente crisi di mercato, ArcelorMittal ha fermato l’altoforno 2, tenendolo in fase di riscaldo ormai da oltre quattro mesi.

E a proposito di pandemia, i sindacati lamentano come «sui bus aziendali non viene garantito il distanziamento necessario previsto dalle misure di contrasto al Covid-19». I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (Rls) Fim, Fiom e Uilm dello stabilimento ArcelorMittal di Taranto hanno inviato una Pec all’Asl e allo Spesal (Servizio di prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro), sollecitando un «sopralluogo ispettivo». I sindacati sottolineano di non aver ricevuto risposte esaurienti dal tavolo di discussione con l’azienda. Le tre sigle metalmeccaniche «ritengono eccessivo il numero massimo di lavoratori che possono usufruire contemporaneamente dei bus aziendali. Il coefficiente di riempimento del 60% dei bus, in particolare di quelli con capienza massima di 104 persone, e quindi 60 lavoratori, nei fatti determina - secondo i sindacati - il non rispetto di alcuni parametri».

SODDISFAZIONE DEL SINDACO - «Oggi portiamo a casa il risultato di un lodevole lavoro fatto dal Comune di Taranto che vedrà presto la realizzazione e la valorizzarne delle potenzialità del territorio e sarà strumento per incentivare l’imprenditorialità locale.Grazie infine al Ministro dello sviluppo economico guidato da Stefano Patuanelli per questo importante provvedimento per la nostra città».

Così il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci commenta lo sblocco dei 30 milioni di fondi di Ilva in As per gli interventi di carattere sociale a favore dei Comuni dell’area di crisi ambientale. Un piano di interventi e di sostegno assistenziale e sociale per le famiglie disagiate dell’area. L'assessora al welfare Gabriella Ficocelli ricorda che «nei mesi scorsi la Direzione Generale e l’Assessorato ai Servizi Sociali sono stati impegnati in un importante lavoro di progettazione in collaborazione con la struttura commissariale e la ditta incaricata della consulenza tecnica prevedendo la destinazione dei fondi da assegnare al Comune di Taranto.

È stato messo a punto - aggiunge - un programma fatto di molteplici interventi di carattere infrastrutturale e servizi calibrati sui bisogni dei cittadini e soprattutto con ricadute positive sul territorio». Si tratta, conclude Ficocelli, «di progetti che brillano per portata innovativa e sono dedicati all’Assistenza alle categorie più fragili della popolazione, all’Università, alla ristrutturazione di immobili da destinare ad interventi sociali, laboratori formativi».

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