Polveri sottili

Arcelor Mittal, Bonelli: «L'inquinamento a Taranto è legalizzato. Indaghi la Procura»

Redazione online

Lo scrive in una nota il coordinatore dell’esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli in merito alla cappa di polveri che si è abbattuta oggi sulla città

TARANTO -  «Una drammatica nube di polveri di ferro ha costretto ancora una volta i bambini, le donne e gli uomini del quartiere Tamburi di Taranto a subire gli effetti tossici proveniente dai parchi minerali dello stabilimento ArcelorMittal. Questa situazione é inaccettabile, anche alla luce dei dati sanitari che certificano che proprio a Taranto purtroppo c'è la più alta incidenza di malattie tumorali tra i bambini rispetto alla media regionale. In questi anni si è legalizzato l’inquinamento a Taranto». Lo scrive in una nota il coordinatore dell’esecutivo dei Verdi Angelo Bonelli in merito alla cappa di polveri che si è abbattuta oggi sulla città a causa del forte vento proveniente dalla zona industriale, in particolare dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal.

«Auspichiamo - aggiunge - che la magistratura faccia piena luce su quanto accaduto oggi e siamo a fianco dei cittadini e le cittadine tarantine nel ribadire che la copertura dei parchi minerari non serve a nulla». Secondo Bonelli, «l'unica soluzione per la ex Ilva, come proponiamo da anni, è la riconversione industriale che consentirebbe la bonifica, la salvaguardia della salute di lavoratori, bambini, donne e uomini di Taranto e consentirebbe il mantenimento dei posti di lavoro come accaduto a Bilbao, Pittsburgh e in Germania nella Regione della Ruhr». 

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