Sanità
Taranto, i gatti, i cani e il Coronavirus: ecco le cautele da seguire
Il presidente dell’Ordine dei veterinari alla Gazzetta: pulire le zampe dei nostri amici pelosi
TARANTO - Covid -19, si apre un nuovo fronte. Sembrerebbe acclarato che l’elevata circolazione del virus tra gli esseri umani potrebbe non risparmiare gli animali. Nei giorni scorsi, era stata proprio la virologa Ilaria Capua a sollevare il problema, facendo notare che soprattutto «i gatti hanno un corredo recettoriale molto simile al recettore di cui questo virus necessita per infettare». Preoccupazioni che trovano conferma anche in una pubblicazione dell’Istituto superiore di sanità. Ad oggi, si contano quattro casi di positività in tutto il mondo: due cani e un gatto ad Hong Kong e un gatto in Belgio, per ciascuno dei quali all’origine dell’infezione vi sarebbe la malattia dei loro proprietari, tutti affetti da Covid -19. Un dato che, per quanto limitato, secondo gli esperti merita la giusta attenzione. La virologa Capua, ha dunque invitato i colleghi veterinari «ad affrontare il problema per tempo anche con la collaborazione degli altri attori della sanità pubblica».
Interpellato dalla Gazzetta, il presidente dell’Ordine dei medici veterinari della provincia di Taranto Pasquale Miccolis assicura che la situazione sul territorio ionico è, al momento, sotto controllo.
«Da ciò che mi riferiscono i colleghi che si occupano di animali d’affezione, infatti, non si registrano lamentele in merito. - fa sapere – Certo, c’è maggiore curiosità su questo punto rispetto ai mesi precedenti. Sono aumentate, in effetti, le richieste di informazione da parte di una buona fetta di popolazione. Inoltre – aggiunge Miccolis - non ci sono stati casi di abbandono o maltrattamento in corrispondenza del periodo di diffusione del virus».
Precisa, inoltre, che «sulla base dalle conoscenze scientifiche acquisite, sappiamo che gli animali possono diventare oggetti di contagio da parte di persone positive al Covid -19. Dunque, l’uomo può infettare gli animali d’affezione, ma ciò che non è dimostrato, fino ad ora, è il salto al contrario e cioè che l’animale possa essere soggetto del contagio sia a livello intraspecie, quindi tra animali della stessa specie, che interspecie animale (tra specie diverse) o zoonotica, (passaggio dall’animale all’uomo)».
Non esiste, dunque, alcuna evidenza che i pet abbiano un ruolo nella diffusione del virus. Tuttavia, proprio perché potrebbero essere suscettibili a Sars-cov-2 si consiglia di proteggerli dai pazienti che ne sono affetti.
L’Ordine dei medici veterinari della provincia ionica, per completezza di informazione, ha poi fatto chiarezza sugli accorgimenti da attuare per proteggere il proprio amico a quattro zampe. Anche se non sono disponibili studi che dimostrino la sopravvivenza di materiale virale sulle zampe del cane, «si consiglia di pulirle con acqua e sapone neutro, al ritorno dalla passeggiata all’aperto. È buona norma farlo sempre, ma in particolare in questo periodo. - informa Miccolis - È assolutamente vietato, invece, l’uso di alcool mentre i disinfettanti potrebbero andar bene, purché non siano aggressivi». Per il mantello, il ministero della Salute consiglia «di spazzolarlo e poi passare un panno umido».