emergenza coronavirus
Mittal Taranto, si valuta riduzione numero operai
Avviato confronto tra sindacati, impresa e custode giudiziario
TARANTO - I segretari Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto hanno incontrato oggi la direzione aziendale di ArcelorMittal e il custode giudiziario degli impianti dell’area a caldo, Barbara Valenzano, per avere chiarimenti in merito al decreto prefettizio del 26 marzo scorso che - a causa dell’emergenza Coronavirus - dispone la sospensione dell’attività produttiva ai fini commerciali fino al 3 aprile, ma consente l’impiego di 3500 lavoratori diretti e 2000 dell’appalto nelle 24 ore.
Il custode giudiziario Barbara Valenzano, secondo quanto riferiscono i sindacati, «in riferimento alla questione comandate per salvaguardia impianti, si è impegnata a rivedere tutto il processo produttivo al fine di individuare il numero congruo dei lavoratori impegnati sugli impianti».
Fim, Fiom, Uilm e Usb informano di aver ribadito «la necessità di contenere al minimo tecnico gli impianti riducendo di fatto la presenza di dipendenti diretti e dell’appalto all’interno dello stabilimento. Un numero così elevato di lavoratori rappresenta inevitabilmente un grande rischio di contagio da Covid 19».