il siderurgico
Mittal, Fim: «Martedì a Roma contro esuberi». Stop anche ai servizi in appalto
Prisciano, proposta azienda non tutela né salute né lavoro
TARANTO - «La proposta dell’azienda non tutela né l’ambiente né la salute dentro e fuori la fabbrica, né il lavoro. ArcelorMittal non può organizzare le sue strategie industriali scaricando ogni conseguenza sui lavoratori e sulla città». Lo sottolinea il segretario generale aggiunto della Fim Cisl Taranto-Brindisi, Biagio Prisciano, aggiungendo che «quanto presentato dall’Ad Lucia Morselli al Mise rappresenta un preoccupante ritorno al passato. Martedì saremo a Roma per respingere gli esuberi del nuovo piano industriale, un piano che per noi è inaccettabile».
Secondo Prisciano, «resta vincolante l’accordo siglato al Mise il 6 settembre 2018. Quell'accordo è esistente ed è valido». «Tra l’altro - aggiunge - ricordiamo al Governo, garante di quell'intesa, che dopo una lunga ed estenuante trattativa abbiamo siglato quell'intesa poiché non produceva esuberi, e incideva sul risanamento della fabbrica con gli interventi e gli investimenti necessari».
Quanto all’avvio della proroga della Cigo per altre 13 settimane chiesta dalla multinazionale per un numero massimo di 1.273 dipendenti, Prisciano fa presente che «i sindacati sin dall’inizio non hanno condiviso la procedura perché penalizza ancora una volta i lavoratori, e l’azienda non si è mostrata collaborativa nel garantire l’integrazione salariale».
Si mobilita anche l’indotto dei servizi in appalto che ruota intorno agli stabilimenti ex Ilva di tutta Italia contro gli esuberi: i sindacati di categoria hanno infatti proclamato per martedì 10 dicembre due azioni di sciopero di 24 ore indette da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltrasporti per i lavoratori delle aziende in regime di appalto nel settore servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi e da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs per i lavoratori addetti ai servizi di ristorazione e vigilanza.
Nel sistema esternalizzato dei servizi «complessivamente - spiegano - operano 6 mila addetti, distribuiti nei settori delle pulizie industriali, della ristorazione, della vigilanza, circa 5 mila solo nello stabilimento tarantino, oltre alle centinaia di addetti impiegati nelle attività riferite ai comparti alberghiero, distribuzione commerciale e lavanderie, riconducibili ai servizi funzionali dell’impresa».
La manifestazione dell’intero indotto dei servizi in appalto confluirà nella iniziativa unitaria di Cgil, Cisl e Uil già programmata a Roma in piazza Santi Apostoli. I sindacati esprimono «grande preoccupazione sul piano industriale presentato da ArcelorMittal» e ritengono «assolutamente prioritario lavorare congiuntamente per la realizzazione di una fabbrica ecosostenibile in Italia, che assicuri una prospettiva di serenità futura e garanzie in termini di sicurezza e salute alle migliaia di lavoratori e lavoratrici».
LE PAROLE DI BOCCIA - «Se dovessero restare così le cose, sarà inevitabile il ritorno all’amministrazione straordinaria».
Così Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali, sull'ex Ilva. «Quando il mercato fallisce tocca allo Stato - ha affermato - Fino all’ultimo cercheremo la mediazione con Mittal, perché non esiste per nulla al mondo accettare non 4700 esuberi, ma nemmeno un solo esubero». «Hanno vinto una gara pubblica, dicendo che avrebbero mantenuto l’occupazione - ha sottolineato - se hanno sbagliato le previsioni economiche, e una multinazionale così importante, presente in tutto il mondo, che ha utili in giro per il mondo, se sbaglia le previsioni si carica il peso di quelle previsioni sbagliate». «Mi auguro - ha aggiunto - che Mittal si risieda al tavolo per costruire un piano industriale più credibile di quello che era stato presentato».
«Lo Stato c'è - ha concluso - e il Governo è disposto anche a intervenire cofinanziare eventuali interventi green che favoriscono la transizione energetica di Iva».