Il caso

Ona contro Mittal: «Licenziato ingiustamente operaio con patologia di asbesto»

Redazione online

Lo sottolinea Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto riferendosi alla decisione di ArcelorMittal di licenziare un lavoratore, Pasquale Maggi, dipendente dal 2000 allo stabilimento di Taranto

TARANTO - «Ritengo ingiustificato il licenziamento del lavoratore e saremo al suo fianco in tutte le sedi. Auspico che il datore di lavoro revochi il provvedimento tenendo conto della meritevole attività di tutela della salute e dell’ambiente nelle quali è stato sempre in prima linea». Lo sottolinea Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), riferendosi alla decisione di ArcelorMittal di licenziare un lavoratore, Pasquale Maggi, dipendente dal 2000 allo stabilimento di Taranto, affetto da patologia asbesto-correlata in seguito all’esposizione professionale ad amianto, che «per anni - sostiene l’associazione - aveva più volte denunciato il rischio amianto e i pericoli all’interno dell’azienda, sollecitando la messa in sicurezza, per tutelare la salute sua e dei suoi colleghi». Il lavoratore, che secondo la multinazionale avrebbe «leso l’immagine e la reputazione sociale dell’azienda», ha presentato ricorso alla magistratura.
In una nota, lo stesso Maggi afferma di aver «chiesto alla dirigenza maggiore e più efficace attenzione per la tutela dell’ambiente e rispetto della salute di tutti i lavoratori. In risposta ho subito contestazioni disciplinari, ed ora il licenziamento. Mi sono rivolto al tribunale fiducioso di avere giustizia, ma anche con il pensiero rivolto ai tanti bambini della città che si stanno ammalando e stanno morendo per i ritardi delle bonifiche». 

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